Se non si troveranno parenti, potrebbe essere il Comune ad anticipare le spese per il funerale di Michelina Garrone, l’ex maestra di 69 anni ammazzata a colpi di fucile dal fratello Carlo, di 73 anni, il 17 settembre scorso.
Nei giorni scorsi la procura della repubblica di Alessandria ha rilasciato il nulla osta alla celebrazione dell’ultimo saluto, ma le pompe funebri non hanno ancora fissato la data delle cerimonia, perché l’unico parente conosciuto della donna, cioè il fratello che l’ha ammazzata, a quanto apre non intende pagare le spese del funerale.
La salma si trova attualmente custodita in una cella frigorifera dell’obitorio di Tortona e i carabinieri stanno cercando qualche lontano parente che si accolli le spese. Se questo non dovesse accadere, toccherà al Comune di Tortona anticipare le spese e poi avviare una causa nei confronti del fratello per recuperare i soldi anticipati.
Una storia assurda che si aggiunge ad un episodio ancora più assurdo: a quanto pare, infatti, è emerso, che il movente del fratricidio, cioè la goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo anni di dissapori tra fratello e sorella, sarebbe stata una tettoia abusiva per la quale Michelina Garrone era andata in Comune a denunciare il fratello Carlo.
Il giorno prima dell’omicidio i tecnici comunali avevano compiuto un sopralluogo e Carlo Garrone, già coinvolto in innumerevoli cause giudiziarie da Michelina, non avrebbe retto alla provocazione della tettoia e l’ha uccisa.
Due fratelli soli al mondo che hanno passato tutta la vita ad odiarsi e che avevano ancora litigato la sera prima del delitto. Adesso all’assurdità di questa vicenda si aggiunge la questione del funerale che nessuno vuole far celebrare.
Una brutta storia con un epilogo ancora da scrivere, sia per Michelina che per Carlo.
25 settembre 2014