OGGETTO: lettera aperta ai Sindaci ed ai Consiglieri Comunali della provincia di Alessandria sulle prossime elezioni per l’elezione del Presidente e del Consiglio Provinciale di Alessandria

 

Massimo Iaretti

Massimo Iaretti

Signori Sindaci, Colleghi Consiglieri Comunali,

nei giorni scorsi ho ricevuto la telefonata di  un amico che mi annunciava di avere appena accettato la candidatura per le prossime elezioni provinciali. Telefonate di questo genere, con ogni probabilità, le hanno ricevute o le riceveranno altri di voi con l’avvicinarsi del 12 ottobre, data fissata per lo svolgimento delle elezioni di secondo grado per i “nuovi” consigli provinciali. Per la Provincia di Alessandria la scelta è, purtroppo, del tipo “mangia la minestra o salta la finestra”, nel senso che soltanto il Partito Democratico e una parte del Centro Destra hanno presentato le proprie liste. Niente da dire, per carità, peccato che già in un’elezione che di democratico ha ben poco, come tutte quelle dove non vota il popolo, non ci sia neanche nulla di nuovo. Nel silenzio e nell’indifferenza più generale, entrambi hanno lavorato a costruire quella che sarà un’ennesima occupazione dei partiti ad un organo politico, sprecando, a mio avviso, un’occasione vera di coinvolgimento e di rinnovamento.

In effetti i nomi nuovi, al di là di tutto, sembrano essere ancora molto, molto da venire per entrambi gli schieramenti, tra le candidature ci sono perlopiù i soliti noti, sulla breccia da moltissimi anni. Non faccio nomi, nulla da dire sulle persone, per molte delle quali nutro rispetto ed amicizia personale, ma davvero anche questa volta “The song remains the same”, la canzone rimane sempre la stessa.

Secondo aspetto: se è vero che i consiglieri comunali potevano essere candidati alla carica di consigliere, perché – fatti salvi quelli impegnati nei consigli delle città centro zona in lista – la scelta è caduta quasi esclusivamente sui sindaci. Forse si sta creando, trasversalmente un P.D.S. (Partito Dei Sindaci) che li vede impegnati ormai su tutti i fronti dell’amministrazione della cosa pubblica locale, quasi fossero dei taumaturghi. Perché non si è cercato di rappresentare degnamente nelle due liste anche i consiglieri comunali visto che questa risorsa umana non avrebbe dovuto mancare con 190 consigli comunali. Questo avrebbe consentito, a mio sommesso avviso, alcuni piccoli, ma significativi risultati: l’allargamento della base democratica con un più ampio coinvolgimento diretto dei soggetti interessati che in un momento come questo è assolutamente necessario per le istituzioni e la politica, la non sovrapposizione negli impegni di amministrazione ed un dialogo  più franco ed aperto.

Invece arrivano due liste letteralmente piovute al cielo (o se si preferisce calate dall’alto) nelle quali saranno in molti a non riconoscersi  ed a votare andranno , anche qui, i soliti noti.

Quello che, però, è più preoccupante è che sinora, ad eccezione della posizione della Lega Nord che ha annunciato la sua non partecipazione alle elezioni,  nessuna voce critica si sia levata, come se tutto andasse bene.

Possibile che, al di fuori dei pochi che hanno chiaro cosa andranno a votare e perché, nessuno a destra, al centro, a sinistra, nella galassia delle liste civiche che nei piccoli e piccolissimi comuni sono imperanti, abbia qualcosa da dire su una situazione del genere?

Io personalmente a questo metodo non ci sto e da uomo libero voglio dirlo e scriverlo a chiare lettere e invito tutti coloro che la pensano come me, a dirlo anche loro in modo chiaro e forte.

Il Movimento Progetto Piemonte ed i suoi amici presenti nelle amministrazioni, non concordando nel metodo e nell’impostazione con cui sono state create le liste concorrenti, non appoggeranno alcuno in occasione delle elezioni per il consiglio provinciale, ma intendono lavorare da subito, insieme ad altre forze civiche, per evitare che questo possa ancora ripetersi in futuro, alla creazione di una rete che faccia da contraltare all’occupazione partitica delle istituzioni e consenta di valorizzare quelle individualità positive che operano e lavorano, spesso sconosciuti, all’interno dei consigli per il bene delle comunità locali.

Saremo anche piccoli, ma i piccoli nel loro piccolo a volte si incazzano.

                            Massimo Iaretti – Consigliere comunale a Villamiroglio