Forse l’unico difetto che si può trovare ad un film del genere, finale a parte, è il fatto che forse troppo tardi si entra nel cuore del problema, cioè come vivono nella società di oggi due adolescenti di buona famiglia, come interpretano il mondo, quali idee e quali pensieri hanno della vita.
Come sempre mi accade, leggo sempre e solo le prime righe della trama di un film perché spesso la trama anticipa situazioni che arrivano a metà film od oltre, come in questo caso, quindi lo spettatore finisce per attendere il momento “cruciale” del film e questo toglie quella suspence o quell’analisi necessaria che non può esserci se conosciamo già la trama.
“I tre ragazzi” è un gran film, molto profondo che entra nell’animo umano dei quattro protagonisti, due coppie magistralmente interpretate da Alessandro Gassman, Barbora Bobulova, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio, con i rispettivi figli, cugini della stessa età – i ragazzi appunto – che si frequentano fin da bambini. Malgrado il titolo, però, in questo caso i protagonisti sono i genitori.
Il regista Ivano di Matteo (Gli equilibristi, la bella gente) affonda le radici nella personalità dei protagonisti scandagliando ne i comportamenti ed il carattere.
E lo fa così bene che alla fine le personalità diventano poliedriche e persino sfumate, ma sempre molto profonde.
Siamo di fronte indubbiamente ad un buon film che ha partecipato con successo la Festival di Venezia che merita assolutamente di essere visto.
6 settembre 2014