carabinieri QL’aumento delle pattuglie sul territorio da parte dei Carabinieri della Compagnia di Alessandria diretta dal Maggiore Massimiliano Girardi ha consentito un attento controllo delle principali vie di comunicazione e di tutti i quartieri della città con l’esecuzione di un accompagnamento in carcere e varie denunce in stato di libertà.

I fatti salienti sono stati i seguenti:

I Carabinieri della Stazione Alessandria Cristo hanno eseguito l’accompagnamento in carcere di M.M., cittadina italiana di 29 anni, già sottoposta alla detenzione domiciliare. La donna era stata condannata per spaccio di sostanze stupefacenti e, una volta condannata, era stata posta in detenzione domiciliare perché in stato di gravidanza e madre di altri due figli.

Alla donna erano state però imposte alcune prescrizioni che venivano ripetutamente violate dalla donna. Il Tribunale di Sorveglianza di Torino disponeva allora la revoca della detenzione domiciliare perché la condotta tenuta dalla condannata era incompatibile con la prosecuzione della misura stessa, che la donna stava gestendo in modo totalmente arbitrario. L’esecuzione della pena in carcere per la donna era stata però differita fino al 24 settembre data in cui il bimbo ultimogenito compiva un anno di vita e il giorno 25 settembre la donna è stata accompagnata dai militari presso il carcere di Torino per scontare la pena residua di 2 anni, 1 mese e 25 giorni di reclusione.

I Carabinieri della Stazione di Felizzano hanno denunciato un cittadino italiano di 43 anni, per ingiurie e lesioni personali.

La vicenda è scaturita da una denuncia presentata da un cittadino marocchino il quale riferiva che ad inizio agosto, durante la festa del paese, mentre si trovava nella piazza seduto ad un bar, nel tavolo vicino al suo c’era un gruppo di persone sedute per consumare. Un uomo di questo gruppo, senza un motivo particolare, lo insultava ripetutamente e, alla sua reazione verbale, si alzava gli tirava contro una sedia da bar in metallo, aggredendolo fisicamente, buttandolo a terra e prendendolo a calci, finché non veniva fermato da altre persone e dal titolare del bar intervenuti in suo aiuto.

L’uomo era poi costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso di Asti e gli veniva diagnosticata una frattura alla mano destra con 35 giorni di prognosi.

 30 settembre 2014