Riceveva privatamente i pazienti negli ambulatori dell’ospedale di Tortona utilizzando locali e strumenti dell’Asl, e si faceva pagare in nero, in contanti o in assegno ma è stato scoperto dai militari della Guardia di Finanza di Tortona e denunciato per peculato.
La vicenda, secondo quanto accertato dalle fiamme gialle andava avanti dal 2010 fino a pochi giorni fa, e il medico avrebbe accumulato circa mezzo milione di euro.
La notizia è stata divulgata già dalle prime ore di giovedì mattina, ma abbiamo atteso prima di renderla nota perché in città circolavano alcuni nomi di possibili medici implicati nella vicenda e cercavamo conferme perché avremmo voluto darvi qualche informazioni in più per far capire a tutti i lettori chi fosse effettivamente il medico implicato, ma purtroppo, tutte le voci e i nomi che circolavano in città, non hanno trovato conferma.
Siamo riusciti però a capire nel dettaglio, come funzionava l’evasione fiscale ad opera del medico che a quanto pare aveva un tenore di vita, specie negli ultimi due anni molto superiore agli introiti che risultavano dalla dichiarazione dei redditi.
Secondo quanto accertato dai minuziosi controlli della Finanza svolti anche attraverso indagini bancarie, il medico aveva una tripla attività: era in servizio presso l’ospedale di Tortona, dove effettuava visite per contro del Servizio Sanitario Nazionale ed in più aveva l’autorizzazione ad operare il libera professione, attività che prevede che parte della parcella (generalmente il 20%) venga versata all’Azienda Sanitaria preso cui lavora.
Il medico, prima di aprire una partita Iva e mettersi in proprio, era stato autorizzato dall’Asl ad effettuare visite private all’interno dell’ospedale. Purtroppo, durante queste visite, secondo l’accusa, in molti casi non aveva rilasciato la fattura, prendendo denaro “in nero”. Siccome, per queste visite utilizzava strumenti non suoi, ma dell’Asl, e non facendo le fatture aveva cagionato un danno all’Asl che non aveva percepito il denaro spettante, è scattata la denuncia per peculato.
Oltre al peculato, però, le fiamme gialle tortonesi, al comando del maggiore Francesco Riviello lo hanno accusato anche di evasione fiscale.
28 agosto 2014