Pubblichiamo integralmente il Comunicato stampa pervenutoci dalla Uil che contesta il nostro articolo del 6 agosto scorso sui dipendenti del Comune di Tortona che, secondo il Ministero delle Finanze, devono restituire circa un milione di euro che sarebbero stati indebitamente percepiti.
La Uil “respinge con forza tutte le dichiarazioni e le illazioni rilasciate alla stampa da fantomatici informatori disinformati” si legge nel comunicato, ma da parte nostra non c’è stata alcuna disinformazione: noi abbiamo riportato esattamente ciò che è scritto sulla relazione che il Ministero dell’Economa e delle Finanze ha invato al Comune ed abbiamo più volte sottolineato nell’articolo che si tratta di rilievi effettuati dal Ministero.
Relazione dove peraltro emerge che sono stati gli stessi dipendenti comunali, a suo tempo, a mettere a disposizione dell’ispettore tutta la documentazione sulla base della quale sono stati fatti i rilievi. A fine articolo, per chi vuole leggerlo, riportiamo analiticamente i passaggi salienti della stessa relazione.
Se la Uil o altri non concordano sui rilievi fatti dal Ministero, si rivolgano direttamente a chi ha prodotto quella relazione. Come giornalsti, noi, prima di scrivere, cerchiamo sempre di documentarci al meglio, soprattutto per un argomento spinoso e delicato come questo che tocca il portafoglio di molte persone.
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IL COMUNICATO STAMPA DELLA UIL
I dipendenti del Comune di Tortona non hanno mai percepito indebitamente risorse pubbliche.
Non sono mai stati fatti accordi con le Amministrazioni che si sono susseguite in questi anni per qualsivoglia illecita integrazione dei fondi anzi, abbiamo sempre dovuto rivendicare quanto previsto contrattualmente e tutti gli accordi sono stati sottoscritti nel pieno rispetto dei vincoli di legge.
Non siamo a conoscenza di nessun doppio fondo straordinario, ne esiste uno solo che prevede un tetto massimo di 80 ore annue pro capite (il minimo contrattuale) impossibile da sforare o da integrare! Tant’è vero che chi sfora il tetto le deve recuperare.
Le risorse destinate alla produttività (media annua pro capite di 1000 euro) viene distribuita sulla base di un sistema di valutazione individuale e non esistono premi straordinari o progetti pagabili con tali risorse. Gli accertamenti da parte del nucleo di valutazione del settore finanziario e dell’organo politico competente sono sempre stati effettuati puntualmente. Basterebbe verificare gli atti prima di fare certe affermazioni. I rilievi fatti dal Ministero dopo l’intervento ispettivo sono attualmente al vaglio dei responsabili che provvederanno a relazionare nel merito. Non ci risulta che siano stati accertati illeciti e nemmeno quantificate somme che dovrebbero ritornare nelle casse del Comune di Tortona.
Le rappresentanze sindacali, insieme a TUTTI i dipendenti del Comune di Tortona, respingono con forza tutte le dichiarazioni e le illazioni rilasciate alla stampa da fantomatici “informatori disinformati”. Sono accuse infondate e strumentali che ci umiliano come lavoratori, cittadini e persone. Noi siamo al servizio della nostra comunità. Invitiamo dunque tutti i nostri concittadini a verificare di persona quanto percepiamo come dipendenti pubblici. Ricordiamo, infine, che svolgiamo quotidianamente il nostro lavoro in un ente dove mancano 70 persone in organico, con un contratto nazionale che non viene rinnovato da ben cinque anni.
Paola Bisio, Coordinatore RSU DEL COMUNE DI TORTONA
Premesso che alla stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici italiani il contratto di lavoro non è rinnovato da cinque anni, nella relazione che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha inviato al Comune di Tortona in seguito al controllo effettuato ad inizio anno, si legge quanto segue:
Pag. 66: “Conseguentemente è da ritenersi che le integrazioni operate successivamente ex art 15 comma 1 siano da considerare illegittime e debbano essere recuperate alla disponibilità del bilancio.”
Pag. 66: “Ne deriva che l’incremento non può essere deliberato qualora a) il nucleo di valutazione o il controllo interno non siano stati costituiti b) pur costituiti essi non abbiano effettuato gli accertamenti di propria competenza”
Pag. 71: “Ebbene, l’ente (il Comune – ndr) avrebbe conseguentemente eluso la normativa non considerando straordinarie una serie di prestazioni che invece lo sono state.”
Pag. 73: “In sostanza è come se presso l’ente (il comune – ndr) esistessero due tipi di straordinario, l’uno “ordinario” espressamente quantificato come tale, e l’altro dissimulato sotto forma di compenso per la produttività, per le prestazioni rese per i progetti obiettivo. L’ente applica i limiti legali e contrattuali solo al primo.”
Pag. 77: “E’ da ritenersi che gli importi liquidati in eccesso debbano essere analiticamente quantificati e recuperati alla disponibilità del bilancio. Nel caso l’ente ritenga, per il futuro, di erogare l’incentivo nella misura del 2%, la norma regolamentare dovrà essere necessariamente aggiornata.”
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Gli importi disseminati lungo la relazione sono riassunti nella lettera di trasmissione nella parte denominata “Elenco delle irregolarità emerse nel corso della verifica” al punto 9 dove sotto la “descrizione del rilievo” si legge: “Errata quantificazione dei fondi per le politiche di sviluppo delle risorse umane per la produttività del personale del comparto, conseguentemente: a) all’illegittima stabilizzazione dell’importo di Euro 5.062 (risparmi part-time); b) agli incrementi previsti dall’art. 15 comma 2 del CCNL 1.4199 per un importo complessivo di 360.935; c) alle integrazioni previste dall’art. 15 comma 5 del CCNL 1.4.1999, in assenza dei presupposti previsti (attivazione di nuovi servizi) per un importo complessivo di Euro 631.922”.
L’elenco delle irregolarità cita anche la norma violata che è l’art. 15 comma 2 e 5 del Contratto Collettivo nazionale di lavoro (CCNL) 1.4.1999.
Un dipendente del Comune ha informato il Mef
Scorrendo la relazione del Ministero, a quanto pare, è stato un dipendente comunale ad informare l’ispettore Roberto Forneris della situazione che si era verificata presso il municipio.
A pagina 61 della suddetta relazione, infatti, si legge: “Lo scrivente in sede di verifica ha quindi richiesto copia delle documentazione sopra indicata, in relazione a ciascun esercizio del periodo 2006-2013. Con riferimento allo stesso periodo la responsabile …. (omissis)….ha prodotto allo scrivente copia della documentazione reperita……… (omissis). Secondo quanto riferito in proposito negli esercizi successivi al 2006 non si è ritenuto di operare una vera e propria contrattazione decentrata integrativa poiché … (omissis) le maggiori/diverse risorse traevano da esso una destinazione pressoché automatica.”
8 agosto 2014