“Il clima, davvero sfavorevole – dicopno alla Cia – ha obbligato i viticoltori ad un lavoro estenuante per salvaguardare le produzioni, con costi elevatissimi senza sapere se saranno coperti dai futuri ricavi. A questo riguardo, non scordiamo che la viticoltura alessandrina è interessata da tre importanti “filiere viticole”: quella del Moscato, quella del Brachetto e quella del Gavi. Filiere che, attraverso gli Accordi tra viticoltori ed industriali, hanno garantito reddito ed equilibrio all’interno del sistema. Vero che anche nelle precedenti annate si sono sottoscritti gli Accordi poco prima della vendemmia, ma mai come quest’anno c’è stato il rischio che gli Accordi possano “saltare”.
Incomprensibili le situazioni legate al Moscato ed al Gavi: le vendite funzionano, c’è richiesta di prodotto ma i tavoli di confronto si trovano in una situazione di inspiegabile stallo.”
Per il Moscato si parla già dell’inizio della vendemmia prevista per il 26 agosto; si è lavorato molto nel mese di luglio e tra le Case Spumantiere e la maggioranza dei produttori viticoli (rappresentati da Agrinsieme Moscato, Cia e Confagricoltura) si è raggiunto un accordo utile e vantaggioso per tutta la filiera.
L’Accordo prevede una resa ad ettaro di 110 quintali d’uva, più una riserva vendemmiale di 5 quintali. Il prezzo delle uve di euro 105,50 per l’annata in corso, 106,50 per il 2015 e 107,50 per il 2016. Inoltre, la garanzia per il 2015 e 2016 di un ritiro (minimo) di 100 quintali di docg.
“Facendo i conti – concljudono alla Cia – si nota che già quest’anno i viticoltori incasserebbero circa 1500 euro ad ettaro, più dell’anno passato. Per questo, la Cia di Alessandria chiede con forza all’Assessore di convocare la Paritetica e di riaprire il confronto tra tutte le componenti. Non è possibile, a pochi giorni dalla vendemmia, non avere chiarezza sulla quantità di uva da raccogliere. I nostri produttori intendono staccare l’uva conoscendo, come ogni anno, le regole stabilite dall’Accordo Interprofessionale”.
19 agosto 2014