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Expo 2015: non servono soldi per valorizzare il territorio tortonese, ma idee

marchio - IEgregio Direttore,
rilevo con interesse i numerosi interventi sulla questione dell’EXPO 2015 nel nostro territorio che pongono gli stessi interrogativi che ormai mi pongo anch’io da qualche tempo.

Tuttavia, non sono preoccupato per ciò che è accaduto (o non accaduto) negli anni scorsi, bensì per quello che rischia di non accadere nei prossimi mesi e anni: le prossime occasioni che noi tutti rischiamo di perdere.

E, come di consueto, non si dica che è una questione di soldi: niente di più falso.

È, innanzitutto, una questione di idee, di progetti e di capacità organizzativa. Da due anni gestisco il sito di promozione territoriale sulla marca Orbetenga  gestione familiare e senza un centesimo di finanziamento pubblico. Sarà utile? Non sono certamente io a doverlo dire ma, forse, gli oltre 7.000 visitatori/mese che lo frequentano ci trovano qualcosa d’interessante, ovviamente nel più totale disinteresse manifestato, sino ad oggi, dai pubblici amministratori del territorio.
A proposito, allego anche il primo post del sito che riguarda  espressamente il tema EXPO 2015. Era il mese di luglio2013!
La ringrazio per l’attenzione.
Cordiali saluti.

Giuseppe Siciliano


11 agosto 2014 

Oltre Expo 2015

EXPO 2015 si avvicina e comincia ad alimentare il dibattito anche nel nostro Territorio. In tanti si chiedono come sarebbe possibile sfruttare l’effetto di traino di quest’evento per poterne beneficiare anche in loco. Alcune idee appaiono interessanti, altre ci fanno venire l’orticaria e allora abbiamo
deciso di dire come la pensiamo.
Purtroppo, l’esperienza di tutti i “grandi eventi” ci insegna che i veri guai cominciano dopo. Passata la festa restano quasi sempre macerie.
Macerie fisiche, come opere inutili, opere che deturpano il Territorio, opere incompiute da abbattere dopo qualche tempo. Macerie economiche che flagelleranno per anni le esangui casse degli Enti ubblici. Macerie sociali, frutto dell’illusione di facili e rapidi arricchimenti. Macerie culturali, alimentate dall’idea che la crescita di un Territorio possa essere frutto di fatti episodici e non di un faticoso impegno quotidiano.
Verrebbe quasi da dire che “fortunatamente siamo in ritardo” e tutto questo potrebbe esserci risparmiato. Ma come sfruttare, allora, l’opportunità offertaci da EXPO 2015?
È certamente un’occasione da non perdere e, quindi, sarà bene cominciare a darsi da fare subito con idee e iniziative da portare avanti, ma poiché siamo in fortissimo ritardo rispetto agli obiettivi pur minimi che ci si potrà dare da qui all’inizio della manifestazione, la soluzione più semplice
e, a nostro avviso, efficace è quella di spostare, sia pure parzialmente, l’obiettivo. L’uovo di Colombo? In un certo senso sì.
Ci spieghiamo meglio. Non diciamo di stare con le mani in mano, anzi tutt’altro, a nostro avviso, però, il vero obiettivo per cui lavorare è ”il Territorio che vogliamo rimanga dopo EXPO 2015” e non tanto (o solo) quello di trovare il modo di attirare occasionalmente qualche migliaio di turisti
mordi e fuggi per una manciata di mesi nel 2015.
Un Territorio possibilmente integro e accogliente. Un Territorio forte di quelle attività produttive che ne hanno fatta la ricchezza ma che devono essere più capaci di innovarsi e coordinarsi per competere al meglio sia in casa sia fuori di casa. Un Territorio capace di valorizzare e fare conoscere adeguatamente le proprie risorse ambientali. Un Territorio capace migliorarsi e di essere più attrattivo pur nel rispetto della propria cultura e delle proprie tradizioni.
Come diciamo noi delle Terre di Marca Obertenga: un Territorio da visitare, da gustare, da abitare.

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