spesso si discute,anche in maniera accesa, sui chi siano i beneficiari delle case popolari. Ogni volta che esce qualche graduatoria di assegnazione, chi per un verso, chi per un altro, tutti hanno da ridire perché vengono date a “questo”, oppure a “quello”. Poi tutto cade nel dimenticatoio, fino alla successiva graduatoria pubblicata.
I veri “scandali”, a mio avviso, sono altri. Ad esempio quando chi ha fruito degli alloggi popolari e successivamente ne viene sfrattato per morosità, lascia gli immobili imbrattati, sporchi, ingombri da masserizie o altro. E purtroppo, a quanto pare, questo accade con una certa frequenza, almeno secondo gli atti dell’ATC Alessandria pubblicati nell’ultimo periodo.
Intanto, reputo inaccettabile e vergognoso, nel perdurare di una crisi economica così pesante e mentre le liste degli aspiranti ad un alloggio pubblico si allungano a dismisura, accettare che talune persone, magari con un SUV posteggiato sotto casa, non paghino neanche un affitto di importo puramente simbolico. Poi, è evidente, l’auto prestigiosa è un caso limite che riguarda pochi casi isolati, spesso si tratta di gravi situazioni ai limiti della povertà.
Tornando al “focus”, chi paga per questi interventi di sgombero, smaltimento in discarica, bonifica? Ve lo siete mai chiesti? Io, a dire il vero, me lo sono domandato, dal momento che queste spese riguardano il patrimonio immobiliare pubblico, e la sua amministrazione.
Recentemente l’ATC di Alessandria ha dovuto spendere 2084,25 euro per interventi di sgombero e conferimento a discarica di arredi, complementi e masserizie, da locali provenienti da procedure di sfratti e/o riconsegne, presso diversi fabbricati ubicati in Casale Monferrato, più uno a Tortona.
Altri interventi di sgombero alloggi e cantine da arredi e masserizie abbandonati nei locali si sono resi necessari in ben altre cinque appartamenti delle case popolari a Casale Monferrato, al fine di potere procedere con la riassegnazione dei locali, per una ulteriore spesa complessiva 2.232,60 euro.
Premesso che, per avviare i beni in questione ad una discarica pubblica è necessario che questi siano stati catalogati come realmente privi di valore da parte dell’Ufficiale Giudiziario in sede di inventario, domando e dico: perché questo ultimo “sfregio”, all’Ente che ti ha permesso di vivere a costo zero, essendo stato sfrattato per morosità? O lo sfregio voleva essere nei confronti di chi occuperà la casa dopo di te? E’ difficile dare una risposta, bisognerebbe entrare nella forma mentis di certi profili psicologici da cui preferisco restare fuori.
Ciliegina sulla torta, la spesa per un intervento di disinfestazione alloggio ad Alessandria, a seguito di uno sfratto per morosità dell’assegnatario. Prima di poter procedere ad una nuova assegnazione, si è reso necessario eseguire un intervento di disinfestazione nell’alloggio, impegnando, in questo caso, una spesa di 610 euro.
La particolarità di questa determina dirigenziale sta in un passaggio, che recita testualmente: “con l’utilizzo di una ditta già precedentemente utilizzata in analoghe circostanze”.
In totale, circa cinquemila euro di interventi imputabili principalmente alla trascuratezza, al menefreghismo nonché all’inciviltà’ di chi viveva in questi locali.
In veste di onesto contribuente, trovo incredibile che il denaro pubblico venga impiegato per dover disinfestare, sgomberare, portare in discarica dei mobili abbandonati in alloggi realizzati con fondi pubblici, conferiti in uso a canoni d’affitto spesso puramente simbolici, e che vengono poi bistrattati in questo modo dagli occupanti. Al punto di richiedere una spesa di cinquemila euro in totale solo negli ultimi mesi.
Allo stesso modo, trovo scandaloso che questo non sia un episodio isolato, ma una prassi, diciamo, “quasi consolidata” E’ una vergogna! Impensabile doversi abituare (o rassegnare) ad un tale degrado, che impegna risorse di danaro pubblico nel mettere una pezza al sudiciume materiale, ma sporca le persone oneste, lasciandole ben più imbrattate a livello morale.
Lettera Firmata
17 agosto 2014