Egregio Direttore,
perché chiudere il punto nascite dell’ Ospedale di Tortona e mantenere quello di Novi Ligure, quando negli anni scorsi ben una donna novese su 4 sceglieva di partorire proprio a Tortona, anziché nella propria città di residenza?
Questa è solo una delle domande che nascono spontanee, alla lettura della “Relazione sulle performance 2013” diffusa dalla ASL AL nei giorni scorsi e che trovate in fondo.
Nella fattispecie, il capitolo “Prima analisi sugli effetti della revisione della rete ospedaliera”, essendo in buona parte dedicato alla valutazione del punto nascite unificato per le sedi ospedaliere di Tortona e Novi Ligure, offre diversi spunti di riflessione.
Se dalla comparazione sul triennio 2011-2013 si apprende che una donna tortonese su 4 sceglieva Voghera ancor prima della soppressione del punto nascite di Tortona, è altrettanto vero che le donne residenti a Novi Ligure preferivano partorire a Tortona anziché al “San Giacomo”, ed erano molte di più di quelle che facevano la scelta opposta, cioè di partire da Tortona per andare a partorire a Novi.
Addirittura da 4 a 6 volte maggiori, in base alle annate.
Nel 2011, a Tortona, su 425 parti avvenuti, ben 104 bambini erano figli di residenti a Novi Ligure (pari al 24%) mentre a Novi si sono registrate 530 nascite, di cui solo 34 (6%) da famiglie tortonesi. Il divario cresce nel 2012, quando tra le 437 nascite su Tortona, 79 (18%) erano frutto di mamme provenienti da Novi Ligure, contro i 14 nati a Novi Ligure da residenti di Tortona, su un totale di 494 parti. Solo il 3% delle famiglie tortonesi sceglieva il “San Giacomo” contro il 18% dei novesi che premiava il punto nascite di Tortona. Il rapporto è di uno contro sei.
L’anno successivo, quello che ha segnato la scellerata chiusura del punto nascite di Tortona, nei 4 mesi di operatività, ben il 23% delle nascite avvenute a Tortona venivano generate da mamme novesi. Ma dal 1 maggio 2013, a Tortona non si nasceva più.
Non solo. Se i bimbi tortonesi nati fuori Regione sono rimasti pressoché costanti in questo biennio (il 24% dei parti, sia nel 2011 che nel 2012) , erano sempre più mamme novesi, invece, a preferire il parto altrove. I nati extra Regione, dai dati ASL AL, segnano infatti un incremento tra i residenti a Novi Ligure, passando dal 10% del 2011 al 12% del 2012,
Per quanto riguarda il 2013 non vengono diffusi riferimenti. Inspiegabilmente, alla data di divulgazione della reportistica, giugno 2014, non erano ancora disponibili i dati delle prestazioni effettuate fuori Regione. Chissà come mai…
Questi dati ufficiali, ad una attenta lettura, paiono mettere ancor più in discussione le scellerate decisioni assunte con la soppressione del punto nascite di Tortona: i criteri di quelle scelte discutibili e contestate, calate dall’alto ed imposte d’imperio, sembrano sempre più abbarbicati alle inesistenti fondamenta di un castello di carte.
La prima preoccupazione dei vertici ASL, riportata nel già citato documento di valutazione, è tutt’ora focalizzata sulla “capacità attrattiva di strutture assistenziali posti in territorio extraregionale (Voghera e Pavia in primis) che storicamente hanno generato fenomeni di mobilità passiva particolarmente accentuata per i residenti del Distretto di Tortona.”
Vogliamo dire che è tutta colpa dei tortonesi? Del fatto che sempre più famiglie novesi preferissero dare alla luce i propri figli a Tortona, o fuori Regione, non se ne era accorto nessuno?
Dati alla mano, la realtà nuda e cruda è questa: si è chiusa la “stalla” di Tortona, ma i buoi, in realtà, stavano scappando da Novi Ligure. E già da tempo.
Annamaria Agosti
27 luglio 2014