Presso il Comune di Alessandria si è svolta la terza riunione dei Sindaci della Provincia di Alessandria, una tavola rotonda creata per far fronte all’emergenza venutasi a creare dopo la chiusura dei laboratori di Novi Ligure e Ovada a seguito dei rilievi effettuati dai NAS.
Alla presenza dei vertici ASL e dei consiglieri Regionali Ravetti, Berutti, Ottria il Dott. Bertetto, direttore della Rete oncologica del Piemonte e della Valle D’Aosta, ha relazionato ai Sindaci presenti in merito al percorso di centralizzazione del servizio di produzione dei farmaci antiblastici che l’Assessore Antonino Saitta ha suggerito.
Nel corso dell’incontro sono emersi aspetti importanti per la rete oncologica del territorio, in primis, se da un lato nella provincia di Alessandria, le varie oncologie affrontano la terapia antiblastica con modalità differenti e la mancata omogeneità del servizio rappresenta un primo ostacolo alla tanto auspicata centralizzazione, dall’altro far convergere in un centro unico altamente specializzato rappresenta una garanzia per il paziente, che nel centro trova anche tutta una serie di servizi legati alle terapie collaterali che magari nei centri più piccoli non sono attive.
La difficoltà dei Sindaci nel prendere una decisione, unitamente all’Assessore Saitta e al Nuovo Direttore della Sanità, sembra essere quella di garantire al paziente un servizio di alto livello senza dover delocalizzare causando una serie di problemi legati al trasporto che per i pazienti oncologici rappresenta un ulteriore peso.
“Il mio primo pensiero sono i pazienti – ha detto il sindaco di Tortona Gianluca Bardone – non solo quelli di Tortona ma soprattutto coloro che provengono dalle frazioni, dai paesi della Val Curone e della Val Borbera. Per loro la costituzione di un solo Polo, in Alessandria, rappresenterebbe sicuramente un disagio. Come relazionato dal dott. Bertetto e dalla dirigenza ASLAL, Tortona rappresenterebbe l’ideale secondo centro, mi auguro che il nuovo direttore e l’assessore ne tengano conto e non guardino solo ad
una politica di risparmio. Aspettiamo fiduciosi, nel frattempo sollecitiamo affinché una decisione sia presa il prima possibile e auspico che il percorso di due anni, che ha visto investimenti sulla formazione del personale e sul laboratorio di produzione dei farmaci
antiblastici, non sia vanificato anche perché sarebbe una decisione difficile da spiegare ai pazienti soprattutto dopo i rilievi dei Nas che individuano l’UFA (Unità farmaci antiblastici) di Tortona come una delle migliori nella provincia di Alessandria”.
26 luglio 2014