una determina dirigenziale apparsa in Albo Pretorio nei giorni scorsi ci partecipa che il Signor Massimo Berutti, essendo stato Sindaco del Comune di Tortona dal 23/6/2009 all’8 giugno 2014, ha maturato il diritto ad una indennità di fine mandato calcolata sul periodo effettivo del suo incarico, corrispondente a 4 anni, 11 mesi e 16 giorni; il tutto, liquidato con la modica cifra di Euro 13.259,30. Più ulteriori 1.127,04 Euro di tassazione IRAP, per un totale di Euro 14.306,34 che, nell’atto pubblicato in Albo Pretorio, incontrano puntualmente il visto di regolarità contabile attestante la copertura finanziaria, da parte della Dirigente di settore Mancini.
Questa spesa di denaro pubblico, il nostro, è regolamentata ai sensi dell’art. 82, comma 8, lett. f) del D.Lgs 267/2000, che prevede a fine mandato l’integrazione dell’indennità di funzione dei Sindaci con una somma pari ad un’indennità mensile, spettante per ciascun anno di mandato.
Pare quasi strano che, con la scure della spending review costantemente impegnata a sforbiciare la spesa pubblica, questo genere di provvidenze economiche siano scampate alla mannaia del legislatore.
In realtà, ad aprile 2014, il nuovo ciclo di tagli alla spesa pubblica stava per colpire pesantemente gli enti locali, con una lunga serie di norme contenute nell’art. 22 dello schema di decreto legge predisposto dal governo Renzi, sulla base delle indicazioni e dei suggerimenti del commissario straordinario Cottarelli.
Tra le misure di immediata applicazione (quelle che non necessitano, cioè, di essere recepite a livello regolamentare) sopra tutte spiccava la cancellazione dell’indennità di fine mandato per gli organi di vertice (Sindaco e Presidente di provincia) disposta dal comma 5 con efficacia sostanzialmente retroattiva: tale disposizione trovava applicazione anche agli amministratori in carica, con effetto dall’inizio del relativo incarico.
Il comma 6 completava l’opera, cancellando dall’art. 82, comma 8, del Tuel, la lett. f), sopra riportata, proprio quella che quantifica la buonuscita in una somma pari ad una indennità mensile per ciascun anno di mandato.
Nelle more di questi impavidi tagli, Tortona era tra i 4.098 comuni in tutta Italia chiamati a rinnovare il proprio Sindaco. Come se non bastassero i grattacapi da campagna elettorale, ci mancavano solo queste sgradevoli notizie, a rendere l’aria “pesante”.
Ma uno Stato che toglie da un lato, sa anche essere magnanimo dall’altro. E così, chissà come, o per quale strana alchimia, nella versione definitiva del decreto, la cancellazione dell’indennità non è stata, poi, confermata.
Nel frattempo Berutti ci ha salutati per raggiungere la poltrona di Consigliere Regionale, lasciandoci in contropartita un Ospedale mutilato ed un Tribunale soppresso (immolati nel sacro fuoco purificatore di quella spending review che lo ha, invece, “graziato” a livello personale) e con gli Ispettori del Ministero che, durante il loro passaggio in città, sembra abbiano rilevato dozzine di irregolarità e violazioni alle nome nella gestione del Comune di Tortona nel periodo compreso tra il 2008 e i primi mesi del 2014.
Non per polemica, ma…. a pensarci prima …. Non potevamo dargli 13mila euro subito, nel 2009? Si chiudeva subito la partita, lui spiccava prima il volo verso la carriera politica e magari ci rimanevano punto nascite, Tribunale e servizi migliori…. O no?
La Tortonese (di nuovo) Indignata
19 luglio 2014