Le condizioni ottimali hanno favorito l’afflusso del pubblico ed Arena Derthona ha fatto registrare quasi il tutto esaurito, per un concerto che alla fine è stato molto particolare ed è stato lo stesso Battiato ad annunciarlo ai tortonesi “Siete qui – ha detto al pubblico – ma non sapete cosa vi aspetta, cioè una prima parte durissima da ascoltare e poi una seconda altrettanto dura.”
Effettivamente la prima parte non sembra sia stata molto apprezzata dal pubblico, o almeno inizialmente. Battiato infatti si è presentato con sintetizzatore creando musica elettronica molto particolare che ha suscitato timidi applausi tranne che i due pezzi finali della prima parte, pieni di ritmo e persino orecchiabili. Chi consoce Battiato sa che lui è un cantautore molto particolare per cui non si è stupito più di tanto di questa sua nuova (o vecchia?) sperimentazione col sintetizzatore. Completamente diversa la seconda parte, dove Battiato ha interpretato, con qualche variazione alcune canzoni del suo repertorio più recente.
Chi si è aspettava cantasse alcuni brani antichi come Voglio vederti danzare, Cuccuru paloma, Centro di gravità permanente, Bandiera bianca, L’era del cinghiale bianco, Summer a solitary beach e molte altre, è rimasto deluso. Queste canzoni sembrano ormai dimenticate dal cantautore che ha concesso al pubblico solo “Prospettiva Newskij” e “La cura” canzone con cui ha chiuso il concerto. Prima dei bis ovviamente.
Al pubblico presente è piaciuto lo stesso: d’altro canto Battiato non ha più l’energia del trentenne quando saltava sul palco come un matto e certi atteggiamenti fanno parte della sua storia passata. Rimane integra tutta la verve di un artista unico, un genio della musica che ha lasciato una traccia indelebile nel panorama internazionale.
25 luglio 2014