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Quale partecipazione popolare alla vita amministrativa di Alessandria?


Manutenzione delle strade, pulizia e potatura delle aree verdi e delle vie secondarie, pensiline degli autobus, illuminazione, rifiuti abbandonati, mancanza di servizi alla persona sono alcune delle emergenze e carenze che si riscontrano, ormai da anni nei nostri sobborghi, nessuno escluso.
Ho toccato con mano, per il lavoro che faccio e per il mio impegno passato come consigliere un totale disinteresse verso alcune criticità che minano la salute e l’incolumità dei cittadini. Un sentimento di totale abbandono da parte delle istituzioni pervade il cuore degli alessandrini che in molti casi si sono rassegnati al fatto che, in questi dieci anni, sono stati considerati cittadini di serie B.
Oggi con la mancanza di organismi istituzionali sul territorio è venuto a mancare quel ponte di collegamento tra i cittadini e l’amministrazione e quindi si assiste ad un profondo scollamento tra il centro della città e le sue zone periferiche. Diventa necessario ed urgente ricucire nuovamente un rapporto tra la periferia con il centro della città per evitare che si manifestano, come sta già accadendo in alcune realtà, proteste e malessere che non aiutano la crescita di una comunità. A mio avviso diventa indispensabile, a seguito della decadenza delle circoscrizioni, la creazione di organismi di partecipazione popolare in ogni realtà periferica ed individuare al loro interno referenti rappresentativi che possano diventare autorevoli interlocutori con il compito di segnalare problemi e criticità presenti in ogni singola realtà all’amministrazione.
Sono convinto che sia una soluzione che possa trovare un’ampia condivisione e al contempo sarebbe utile aprire un dibattito vero su come si voglia intendere l’idea di “amministrazione condivisa” voluta fortemente dal governo centrale ma che non trova, ad oggi, terreno fertile in periferia.

Vincenzo Costantino


25 giugno 2014

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