Una conferenza stampa al termine della festa del 240° Anniversario della Fondazione del Corpo della Guardia di Finanza per illustrare i dati sull’attività svolta dalla Guardia di Finanza su tutto il territorio della provincia di Alessandria. E’ quella che si è tenuta martedì poco prima di mezzogiorno preso la caserma “Capitano Carlo Blengio”, dal Comandante provinciale Antonio Borgia, da quello della Polizia Tributaria Alessandro Pellegrini e dal tenente Claudio Vito Santoro.
Ingente l’attività svolta fino al 31 maggio scorso.
Nel contrasto all’evasione fiscale, sono già 29 i milioni di euro segnalati per il recupero a tassazione all’Agenzia delle Entrate ai fini dell’imposizione diretta mentre ammontano ad oltre 5 milioni di euro le segnalazioni ai fini dell’IVA.
Le persone denunciate per reati tributari sono 25, molte delle quali per frode fiscale mediante l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. A garanzia del credito erariale, nei confronti delle stesse, sono state avviate le procedure per ottenere il sequestro dei beni, per oltre 2 milioni e 100 mila euro, in funzione della confisca obbligatoria dei valori corrispondenti alle imposte evase.
Trenta, invece, sono gli evasori totali scoperti che hanno consentito di portare alla luce redditi evasi per circa 15 milioni di euro.
In leggera diminuzione sul territorio provinciale la manata erogazione dello scontrino: dal 1° gennaio al 31 maggio scorso 2.516 sono stati i controlli eseguiti in tutto il territorio provinciale sulla corretta emissione dello scontrino o della ricevuta fiscale, riscontrando irregolarità nel 18% dei casi. Gli ultimi dati registravano un’evasione intorno al 22%.
“Nel contrasto all’abusivismo, alla contraffazione ed al lavoro nero, tutti fenomeni che ledono gravemente le regole della concorrenza e l’attività degli onesti operatori – ha detto il colonnello Borgia – l’attività svolta ha portato al complessivo sequestro di oltre 133.000 prodotti contraffatti o pericolosi (giocattoli, componenti elettrici, cosmetici, capi di abbigliamento) nonché alla scoperta di 66 lavoratori irregolari, di cui 34 “in nero”, per i quali sono stati verbalizzati 10 datori di lavoro. In particolare, la Compagnia di Novi Ligure ha individuato un’associazione sportiva dilettantistica che, non avendo i requisiti previsti per gli enti senza scopo di lucro, aveva assunto fittiziamente tale veste giuridica per evitare il pagamento delle imposte ed usufruire di regimi di tassazione agevolata. L’attività ispettiva ha consentito di giungere al disconoscimento dello status di Onlus e, oltre alla constatazione di una base imponibile evasa di circa 300.000 € ed un’Iva non versata per oltre 150.000 €., alla scoperta di ben 31 contratti irregolari e 6 assunzioni in nero di personale che aveva lavorato nella palestra (personal trainer, istruttori di sala, addetti alla reception ed al servizio bar).”
Intensa l’azione di controllo sulla spesa pubblica al fine di verificare che i fondi pubblici stanziati siano effettivamente impiegati per finalità di rilancio dell’economia ovvero vadano a beneficio delle situazioni di maggiore disagio economico.
Nello stesso settore operativo, altre attività investigative hanno portato alla scoperta di 8 “falsi poveri” che, attestando falsamente un basso tenore di vita, hanno indebitamente beneficiato di prestazioni sociali agevolate. Accertate, inoltre, molte indebite fruizioni dell’esenzione dal pagamento del ticket sanitario.
24 giugno 2014