Sono diminuiti da 22 a 6 i milioni di euro erogati dalla Regione per il diritto allo studio e concernenti, fra le altre cose, inserimento degli alunni in difficoltà, contributi per i viaggi, acquisto libri di testo, trasporti, mensa. Fondi che per la Provincia di Alessandria ammonterebbero a soli 290.000 euro.
Questo quanto annunciato nel corso della giornata sulla scuola indetta dalla Provincia di Alessandria e tenutasi a Novi, come del resto avvenuto in altre date nei vari centri zona, martedì 24 giugno. La giornata della scuola era rivolta ad Amministratori locali e dirigenti scolastici, rappresentanti delle scuole, oltre che al responsabile dell’Ufficio Scolastico Provinciale, con lo scopo di fare il punto sulle problematiche che la scuola presenta. Una diminuzione, quello del fondo per il diritto allo studio, che ha sollevato accorate proteste. Un po’ tutti i rappresentanti degli Enti Locali hanno fatto presente che la riduzione non è di pochi spiccioli ma praticamente per circa il 70%.
“In questo fondo rientrano-hanno rilevato-tutte le spese di competenza degli Enti Locali, di servizi ai quali debbono provvedere. Citiamo, uno fra tutti, il servizio per i disabili. Ma ci sono anche scuole che sono state abbandonate per anni e che adesso hanno bisogni di lavori. Ci sono classi piene.” E, quindi, la domanda: “C’è la possibilità di fare sentire la voce degli Enti Locali? Dove prendiamo i soldi? Stiamo facendo i salti mortali per far vivere le nostre zone, ci troviamo in difficoltà enormi e non si può amministrare così.”
La responsabile dell’Ufficio Istruzione della Provincia di Alessandria, dott.ssa Tacchino, ha posto un ulteriore elemento di difficoltà: la fase di transizione che attualmente sta vivendo la Provincia, di un passaggio dalla forma conosciuta finora a quella che verrà nei prossimi mesi. “Intendiamo-ha detto-raccogliere le esigenze dei Comuni ma sottolineo che la Provincia non può essere investita di nulla. Riguardo al problema delle mediazioni culturali sono molto utili i bandi di finanziamento. Come Provincia possiamo mettere a disposizione le competenze acquisite nel tempo, fra queste il registro dei mediatori. Non è prevedibile però il ripristino di un servizio nei modi e nelle quantità del passato.” La dott.ssa Tacchino ha quindi rilevato la grande importanza dei progetti portati avanti, insieme, da Comuni e scuole, e che mirano a recuperare i fondi dove ci sono e dove è possibile ottenerli.
A questo punto gli interventi dei rappresentanti degli Istituti Comprensivi di Novi che hanno fatto presente come ci sia uno sbilanciamento fra quelli che hanno molte scuole medie ed altri con prevalenza di scuole elementari. Ma su questo discorso ha tagliato corto Felicia Broda che ha ricoperto la carica di Assessore alla Pubblica Istruzione nell’ultimo quinquennio, delega attualmente assegnata a Cecilia Bergaglio. Quindi ha sollevato problemi di notevole spessore il dirigente scolastico del Ciampini-Boccardo, Roberto Grenna: il fatto che in organico di diritto gli sono state tagliate tre classi, fra le quali la quarta serale, e la questione dei trasporti. “Quest’anno-ha affermato-abbiamo subito 4 o 5 cambi di orario da parte degli operatori del servizio di trasporto. Tagli alle classi, cambi di orario nei trasporti pubblici, ci impediscono di svolgere una adeguata azione formativa. Solo a causa di entrate posticipate o di uscite anticipate per i trasporti ci sono alunni che hanno perso un gran numero di ore. Bisognerebbe concertare un orario per cui gli studenti arrivano a Novi alle 7.20 e possano partire verso le 13.40.” Sul problema derivante dagli orari dei trasporti pubblici si è associato anche il prof. Piero Ponte, rappresentante del Liceo Scientifico “Amaldi”.
Maurizio Priano
27 giugno 2014