In particolare la donna vedeva su un sito internet che una privata vendeva un PC che le interessava e contattava l’inserzionista, la quale le dava i ragguagli necessari sul computer e chiedeva 870 euro. La venditrice indicava come modalità di pagamento il bonifico su un codice iban, poi risultato intestato a lei, con la promessa che dopo il pagamento avrebbe spedito il PC. Avvenuto il pagamento, arrivava in effetti un pacco da Catania, ma all’apertura del pacco c’era la brutta sorpresa perché scopriva che era stato riempito di bottiglie di acqua minerale.
Verificata la truffa, si portava presso la Stazione di Castellazzo Bormida per la denuncia e da qui partivano tutti gli accertamenti che consentivano di identificare compiutamente la truffatrice con la conseguente sua denuncia in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria.
15 giugno 2014