Bene la nuova discarica, ottimamente organizzata, efficiente e disponibile a ricevere di tutto. Ma le isole ecologiche sono un disastro, soprattutto quelle sulle vie esterne. Nessuna differenziazione, materie diverse nello stesso cassonetto, roba gettata tutt’attorno. Non vanno bene neppure quei cassonetti del porta a porta lasciati sempre sulla strada ove chiunque può gettare di tutto (esempi classici via Mazzini o via Gioberti).
Gli operatori ambientali mi facevano notare che su dieci cassonetti dell’indifferenziato esaminati al momento della raccolta almeno sette di questi contenevano in modo consistente carta, plastica e organico. I cassonetti della plastica sono solitamente strapieni (vedi foto sotto scattata il 25 aprile in via papa Giovanni) anche perché si sta perdendo l’abitudine di schiacciare le bottiglie e di fronte a un contenitore colmo non si fa la fatica di fare altri cento metri, ove magari ce n’è un altro semivuoto, e si risolve la cosa rovesciando il materiale a terra. Oltretutto tutto questo è autolesionista (a parte i furbetti che non pagano il canone) poiché i cassonetti con materiale misto finiscono tutti nell’indifferenziato riducendo le agevolazioni che consentirebbero al Comune di ridurre le tariffe per tutti gli utenti.
Forse maggiori controlli (per la verità assai difficili e antipatici), un paio di assemblee, una ripresa di attenzione verso le scolaresche con brevi corsi teorici e pratici, potrebbero bloccare questa graduale perdita di coscienza civile.
Antonello Brunetti
2 maggio 2014