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Ma a quanti tortonesi interessa l’ambiente in cui vivono?

E’ la domanda che viene spontanea leggendo le considerazioni della Tortonese indignata che pubblichiamo di seguito.

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Egregio Direttore,

ma come? Nella stessa pagina del Suo quotidiano si trova sia la notizia dell’incendio doloso di materiali abbandonati, ed in altro articolo, la lusinga dello spazzavelox contro l’abbandono di rifiuti?

Com’è questa faccenda? Vorrei cercare di capire!

La telecamera è stata già comprata? Funziona? Me lo domando perché dei cumuli di materiali costituiti da pneumatici, parti di frigorifero, contenitori di solventi e vernici non sono il fazzoletto di carta che si getta per strada con tanta facilità, ecco. E che il vento può spostare facilmente qua o là.

Se esiste lo spazzovelox perché non viene usato?

Lodevole il comportamento dei residenti di Via Bertarino nel segnalare alle autorità quanto accaduto, increscioso invece l’epilogo con l’incendio appiccato dai soliti vandali fannulloni.

Quanto tempo è trascorso, tra i due eventi? Mi piacerebbe tanto saperlo, sa, Direttore?

Intendo dire, per ipotesi: una mattina alzo la tapparella e vedo un frigorifero abbandonato lì, a lato strada. Alzo il telefono e chiamo, ovviamente, il Comando dei Vigili Urbani. Mica chiamo il panettiere, ecco.

Certa che la Polizia Municipale adotterà la massima premura nel dare seguito alla segnalazione, mi sento rassicurata.

La segnalazione verrà, presumo, inoltrata a Gestione Ambiente. Che uscirà subito per provvedere alla rimozione, oppure no? Ci sono mezzi in giro per la città tutto il giorno, non li si potrebbe mandare subito ad intervenire?

Mi rendo conto che, in caso di abbandono di rifiuti, l’iter burocratico da seguire sia diverso, a seconda che si trovino in area privata (e quindi verrà emessa una Ordinanza di sgombero indirizzata al proprietario dell’area) oppure sul suolo pubblico (ed immagino che dovrà essere comunque emessa una Ordinanza, per disporne la rimozione). Nel frattempo, non si potrebbe levare comunque il materiale? Chi paga lo si potrebbe stabilire successivamente, per favore?

O vogliamo fare come i dotti medici e sapienti che discutono al capezzale del moribondo per stabilire quale sia la terapia migliore, e nel frattempo il malato muore’?

Non solo per il degrado della città, ma anche per evitare di respiraci porcherie che mi risulta fuoriescano dagli incendi di questi materiali, quali diossine, furani e policlorobifenili, sprigionati dall’incendio di quei materiali abbandonati e, magari, la prossima volta evitare che vadano a depositarsi sui terreni coltivati e nei polmoni di tanti cittadini. Si tratta infatti di sostanze estremamente persistenti nell’ambiente e in grado di essere trasportate per lunghe distanze, fortemente tossiche sia per l’ambiente che per l’uomo.

Miei cari concittadini, chi ci dovrebbe tutelare non ci sta facendo mancare nulla. Dai bidoni di Carbonara e Casalnoceto (se aspettiamo ancora un po’ per risolvere la cosa, l’ARPA dovrà fare la datazione al Carbonio14 anziché le analisi di laboratorio tradizionali!) ai biodigestori che “mangiano” camion interi di immondizia proveniente da chissà dove e spandono rifiuti sulle nostre ridenti colline (così mi pare sia stata richiesta specifica autorizzazione, no?) forse l’aria non era abbastanza inquinata ed ora iniziano anche i roghi di rifiuti? Ci dobbiamo aspettare anche qualche incendio nelle future discariche dello smarino, già che ci siamo?

Ma stiamo scherzando? Queste sono serie responsabilità di competenza degli Amministratori! In carica, o aspiranti che siano! Altro che chiacchiere sull’educazione all’ambiente ed all’ecosostenibilità! I problemi si affrontano, non si ignorano!

 La Tortonese Indignata


16 maggio 2014

 

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