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L’ospedale di Tortona rischia un ulteriore ridimensionamento. I cinque candidati sindaci spiegano cosa fare

Lo abbiamo già scritto: i lavori dell’ospedale sono in ritardo e c’è il timore di un ulteriore ridimensionamento. Visto che siamo in periodo elettorale abbiamo deciso di interpellare i cinque candidati a sindaco di Tortona per capire come si muoverebbero in caso di ulteriori defezioni.

A tutti abbiamo rivolto la seguente  domanda: “Tortona ha perso il Tribunale, rischia di perdere la sede Inps ha visto fortemente ridimensionato l’ospedale e la stazione ferroviaria. Cosa può fare un sindaco per impedire la perdita di ulteriori servizi?”

Ecco cos’hanno risposto.

Gianluca Bardone: “Fare pressioni per salvare l’ospedale”


Intanto comincerei col dire cosa non deve fare un sindaco, ossia subire passivamente le politiche nazionali e regionali senza in alcun modo sostenere nelle sedi opportune e anche, se necessario, scendendo in piazza le ragioni di un territorio.

Strutture ed uffici pubblici costituiscono elementi strategici per la crescita territoriale e non è possibile farne a meno.

L’ospedale è stato smembrato di alcune sue parti e, in barba al piano sanitario regionale, non è stato in alcun ambito potenziato. Occorre fare pressioni su chi decide, affinchè si riveda il piano stesso, non in funzione di interessi campanilistici, ma per la salvaguardia e la tutela del diritto dei cittadini di essere curati e seguiti nel migliore dei modi.

Ci tengo, inoltre, a sottolineare che per me fare il sindaco di Tortona è il traguardo politico finale e non il punto di partenza per ambizioni da consigliere regionale o parlamentare nazionale e per questo impegnerò tutte le energie per difendere l’ospedale di Tortona senza timori riverenziali di alcuno.

 

 Giuseppe Bottazzi: “Sul Tribunale non si poteva fare nulla, per altri servizi invece….”

 Il tessuto economico Tortonese è molto cambiato negli ultimi 15 anni e con esso pure i servizi richiesti o il modo di fruire degli stessi; grave è stato non mantenersi al passo con le esigenze. Sono personalmente convinto che per il Tribunale nulla o poco avrebbe potuto fare l’Amministrazione Comunale dato che la decisione è stata presa a livello governativo e successivamente confermata, sempre negli organi centrali, analogamente a quanto accaduto in moltissime altre realtà del nostro paese.

Sono da riesaminare i servizi offerti e la loro modalità di erogazione ai cittadini, rendendoli adeguati nelle modalità di erogazione alle nuove esigenze, solo così si eviterà di arrivare ad ulteriori chiusure per scarso utilizzo da parte dei cittadini o al mantenimento di strutture inadeguate con personale impreparato.

Se provassimo a chiedere alle varie associazioni di volontariato quello che realmente serve in termini di servizi al cittadino, siano essi giovani o anziani, avremmo già ottimi spunti

Per quanto riguarda l’Ospedale ed il suo mantenimento da tempo mi sono espresso sulla necessità di evitare ulteriori spostamenti e chiusure a favore di Novi Ligure. Auspico invece di poter iniziare a ridiscutere la possibilità di avere un Nuovo Ospedale, al centro del triangolo Novi Ligure, Tortona, Alessandria, moderno e funzionale, dove medici preparati e attrezzature moderne possano garantire la salute dei cittadini con efficienza e minori costi. Questo senza privare le singole città, Tortona in primis, di quanto necessario per una assistenza di pronto intervento vista la natura del nostro territorio e la distanza tra i vari Comuni limitrofi del territorio.

 

 Danilo Bottiroli: “Scendere in piazza con la gente”

Le decisioni rispetto al riassetto dell’ospedale (ma anche, ad esempio, al ridimensionamento scolastico, al tribunale, agli uffici INPS, ai Comandi di Polizia Ferroviaria e di Guardia Forestale…) vengono alla fine prese da altri enti, ma io credo che il sindaco e l’amministrazione comunale possano influire sulle decisioni fino a spostarle nella direzione migliore per la città: occorre forza e indipendenza totale da meccanismi di governo (in senso lato) dove talvolta possono prevalere accordi non proficui per la nostra città.

Su questo io sono intransigente: un sindaco che vuole impedire il trasferimento dei reparti dell’Ospedale, del tribunale, degli uffici dell’INPS (e quant’altro) può e deve imporsi, a fianco della cittadinanza e nell’ambito delle amministrazioni pubbliche. Personalmente, da sindaco non esiterei a scendere in piazza insieme alla gente per difendere il nostro ospedale, gli uffici dell’INPS, un assetto sensato degli istituti scolastici e per riavere il tribunale in città; allo stesso modo mi imporrei in tutte le sedi istituzionali per difendere il diritto dei cittadini tortonesi ad avere i servizi indispensabili.

 

 Fabio Morreale: “Lottare con i cittadini su tutti i fronti”

Un buon Sindaco deve amare e battersi per la propria città e mai darsi per vinto, se quello in cui realmente credi, è per il benessere della tua comunità.

Se lotti con e per tutti i tuoi cittadini, ben difficilmente perdi le battaglie e soprattutto i “pezzi” importanti per la città.

In questi ultimi anni abbiamo sempre intrapreso numerose battaglie a salvaguardia della Città, quali l’ultima vittoria ottenuta nei giorni scorsi, evitando di perdere la sede tortonese degli uffici INPS grazie alla raccolta delle 2500 firme dei tortonesi che hanno creduto nella nostra iniziativa.

Evitando il peggio come accaduto con parte dell’Ospedale Cittadino, del Tribunale e della Municipalizzata ASMT.

 

Stefanella Ravazzi: “Coinvolgere gli altri sindaci”

Un Sindaco può fare grandi battaglie in merito, cercando la solidarietà dei cittadini, degli operatori competenti, degli altri sindaci di zona, non entrando in competizione tra un centro zona ed un altro (impostazione sbagliata).

A mio parere, Tribunale, sede Inps , ospedale e stazione ferroviaria sono nodi strategici ed essenziali e vanno salvaguardati.

Sono disposta a fare di tutto per invertire la rotta, e sono disponibile ad ascoltare i suggerimenti ed i pareri dei cittadini, anche su questo tema.

1 maggio 2014

 

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