Nell’area, gestita da un cittadino italiano, titolare di Partita Iva, sono state sorprese due persone intente a smantellare vecchie autovetture, i cui rifiuti speciali come appunto l’olio esausto e le gomme venivano lasciati nel terreno.
All’interno di un vecchio capannone in disuso e pericolante sono stati, anche, rinvenuti ulteriori rifiuti altamente pericolosi (lastre di eternit – lesionate in più parti ed ammucchiate senza alcuna cautela -, carcasse di elettrodomestici e batterie), in grado di inquinare falde acquifere o terreni coltivati, in caso di pioggia o versamenti di qualsivoglia natura.
Nascosto, in diversi cassoni pronti per la vendita, poi, i militari hanno scoperto un ingente quantitativo di rame in forma di grondaie e cavi, questi ultimi del tipo di quelli usati per la conduzione elettrica, telecomunicazioni e linee ferroviarie.
Il titolare dell’attività non è stato in grado di dimostrare la lecita provenienza del rame che potrebbe essere rubato e la cui rivendita, sul mercato illegale può fruttare lauti guadagni, soprattutto in questi periodi di incertezza economica.
All’atto dell’accesso è stato identificato anche un cittadino di nazionalità marocchina, intento a svolgere attività lavorativa senza essere formalmente assunto.
Al termine dell’intervento, le Fiamme Gialle hanno sequestrato oltre 200 kg. di rame e
l’intera zona interessata nonché denunciato all’Autorità Giudiziaria il titolare dell’attività per ricettazione, per violazione alle norme in materia ambientale e per la gestione dei veicoli fuori uso e dei relativi componenti e materiali senza avere a disposizione idoneo impianto di trattamento autorizzato delle scorie.
Una segnalazione è stata fatta anche all’Ispettorato del lavoro che comminerà una multa per l’impiego del dipendente che lavorava “in nero”.
28 maggio 2014