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La discarica di Spinetta Marengo è abusiva? Una mozione solleva la questione


Il 2 Maggio scorso, il M5S ha depositato, per mano dei suoi Portavoce in Consiglio Comunale, una mozione di sollecito al Sindaco perché valuti di richiedere le dimissioni al C.d.A. di A.R.A.L. (Azienda Rifiuti Alessandrina, di cui il Comune di Alessandria è uno dei soci), nonché quelle del suo Direttore Piercarlo Bocchio. E di convocarne al più presto l’Assemblea dei Soci. L’opportunità della richiesta di dimissioni nasce a seguito delle modalità di gestione amministrativa poste in essere per la realizzazione della discarica per rifiuti inerti ed assimilabili “Cascina Guarasca” di Spinetta Marengo.

Nel 2010 la Direzione del Cda A.R.A.L., in sede di Assemblea dei Soci, dichiarò che la costruzione della discarica avrebbe costituito un “business economico” e che, in quest’ottica, sarebbero stati richiesti 50 codici CER, identificativi di altrettante tipologie di rifiuti e materiali da smaltire.

A livello di merito, Il M5S ritiene particolarmente scorretto il tentativo di trasformare la natura di un servizio di gestione della filiera dei rifiuti finalizzato a ridurne il conferimento nell’interesse delle popolazioni dei comuni associati, ad un mero indirizzo aziendale del tipo “più rifiuti più business”. Il che implica considerare la salute degli spinettesi, già posta gravemente a rischio per altre situazioni di inquinamento dell’aria, del suolo e delle acque, un fattore non “economicamente” rilevante.

La mission aziendale espressa dalla Direzione di A.R.A.L. ci appare pertanto in netto contrasto con le politiche di tutela dell’ambiente e della salute pubblica che questa Amministrazione Comunale si è giustamente posta come obiettivo e priorità d’intervento.

Passiamo ad esaminare i dettagli dell’operazione.

Il primo preliminare di contratto per l’acquisto dei terreni di “Cascina Guarasca”, sottoscritto nel 2010, era stato approvato dall’Assemblea dei soci A.R.A.L.; dopodiché nel 2011 un secondo preliminare subentrò al primo, ma sottoscritto, questa volta, dalla sola Direzione aziendale, su richiesta dell’Assessore al Bilancio del Comune di Alessandria, Dott. Vandone. Documento privo della validazione da parte dell’Assemblea dei soci, unico organismo deputato a modificare un proprio atto di indirizzo precedente.

Il secondo preliminare depennava le condizioni poste in precedenza a garanzia della caparra di 270 mila Euro versata da A.R.A.L., escludendo la clausola 9 – La presente scrittura si risolverà di diritto e non produrrà alcun effetto fra le parti in caso di mancato rilascio delle autorizzazioni provinciali alla realizzazione della discarica – e mettendo così “in libertà” la caparra già versata ai proprietari dei terreni, la famiglia Cassano, a tutto vantaggio dei venditori.

Il termine di 180 giorni per perfezionare il definitivo trasferimento della proprietà, previsto già nel primo preliminare, avrebbe assicurato alla Direzione A.R.A.L. il tempo necessario per acquisire le autorizzazioni indispensabili per procedere all’acquisto.

Peccato che (Fonte: Relazione 27/03/2014 del Direttore della Ripartizione Economico Finanziaria Dott. Zaccone) nessun atto amministrativo e nessun provvedimento di qualunque genere, sia stato messo in atto dalla Direzione dell’azienda nel periodo 10 Luglio 2010 – 6 Dicembre 2011, per ottenere le autorizzazioni e non perdere la caparra, ulteriormente aumentata di 300 mila Euro in base ad una lettera datata 6 Dicembre 2011 dell’Assessore Vandone. Nella lettera veniva garantito il pagamento del maggiore esborso da parte del solo Comune di Alessandria, tra tutti i soci A.R.A.L.

La Direzione A.R.A.L. incassò la somma e la inserì in Bilancio sotto la voce “Contributo in conto capitale”, senza riferimento alcuno all’incremento della caparra. Scaduto anche il secondo preliminare, la proprietà dei terreni andò così ad incassare la caparra confirmatoria di 572 mila Euro, proprio in virtù della cancellazione della clausola all’art. 9 che avrebbe tutelato A.R.A.L. proprio in questi casi.

Premesso che la discarica non avrebbe potuto nemmeno sorgere perché in contrasto con la delibera comunale del 2006 che vietava discariche di inerti superiori a 100 mila m3 (questa ne prevedeva 500.000 m3) proviamo infine a quantificare il valore economico complessivo dell’affare per la proprietà dei terreni:

• 1,36 milioni di Euro, prezzo di vendita dei terreni

• 1,5 milioni di Euro, risparmio stimato in sede di Assemblea dei Soci, per la rinaturalizzazione del terreno (ripristino delle condizioni originarie di destinazione)

• diritto di vendita di pietrisco, sbriciolato a spese di Aral

• 10 mila Euro, prezzo fissato per il riscatto del terreno rinaturalizzato dopo 10 anni.

Su queste responsabilità gestionali direttamente riconducibili alla Direzione A.R.A.L, il M5S richiama l’attenzione del Sindaco, indipendentemente dall’eventuale sussistenza di atti illeciti e reati penali o contabili, che non compete alla politica individuare e nel pieno rispetto dell’art. 43 del Regolamento del Consiglio Comunale, che conferisce al Consiglio stesso la facoltà di impegnare il Sindaco ad esprimersi riguardo a problemi di competenza comunale, svolti anche tramite altri Enti.

Il tutto, nell’interesse della cittadinanza, a difesa del denaro pubblico che solo ad essa appartiene, eppure così superficialmente “destinato” ai proprietari dei terreni, unici ad avvantaggiarsi nella transazione.

E in nome del diritto alla salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente, dovuto dall’Amministrazione a tutti noi, abitanti di Spinetta Marengo inclusi!

 Movimento 5 Stelle Alessandria



 6 maggio 2014

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