Oltre alla discarica, al depuratore e all’impianto di preselezione da anni in funzione, presto verrà costruito un biodigestore e probabilmente arriverà lo smarino del Terzo Valico che potrebbe contenere amianto.
Cosa intendono fare i cinque candidati sindaci per salvaguardare la salute pubblica?
Ecco le loro risposte
Bardone: “Creiamo un Osservatorio ambientale. Tolleranza zero”
Attraverso lo strumento dell’Osservatorio dell’Ambiente terremo alta l’attenzione su tutto ciò che potrà in qualche modo creare un pericolo ambientale e quindi diventare un potenziale rischio per la salute pubblica.
L’amministrazione comunale deve far sentire la propria voce nei confronti di provincia e regione, lanciando il chiaro messaggio che vi sarà tolleranza “zero” su tutto ciò che non sia finalizzato a salvaguardare la salute pubblica.
Per quanto riguarda la realizzazione di un biodigestore da parte di privati, è la naturale conclusione dell’ennesima scelta sbagliata dell’amministrazione Berutti, che ha invitato il privato a presentare il proprio progetto industriale sostenendolo, salvo poi avvallare la realizzazione di un impianto analogo a Novi Ligure da parte della nostra società S.R.T.
Siamo, così, nelle condizioni di non poter impedire al privato di realizzare sul nostro territorio un impianto destinato a ricevere frazione organica proveniente da altrove con tutti gli aspetti negativi che ne conseguono.
Bottazzi: “Controlleremo se c’è amianto dal Terzo Valico. Nessuna delega”
Si può fare quanto necessario allo sviluppo garantendo la tutela della salute e la sicurezza ambientale. Si dovrà monitorare con grande attenzione e rigore (attraverso protocolli condivisi ed accettati, anche se stilati in regione) l’attività di trasporto dei materiali, la composizione degli stessi ed il loro conferimento nelle cave.
Non accetteremo deleghe operative senza la possibilità di un controllo, come peraltro succede in tutti gli altri Paesi dove queste opere vengono e sono già state attuate. Il progresso ha un costo ma deve essere solo economico e non pagato attraverso la salute degli individui o il degrado ambientale. Ciò che facciamo ora sarà ereditato dalle generazioni future e non deve essere un peso negativo da portare.
Per il Biodigestore Forza Italia, partito della mia coalizione, sta promuovendo una raccolta di firme contro la sua realizzazione, non fosse altro perché quello gestito con la città di Novi Ligure, ed ivi collocato, è già ampiamente sufficiente ai bisogni presenti e futuri e perfettamente funzionante; pertanto è superfluo prevederne un altro da noi sempre che non ci siano altri interessi che oggi mi sfuggono.
Bottiroli: “No al Terzo Valico senza se e senza ma.”
Non dimentichiamoci, poi, che Tortona ha un quadro epidemiologico degno della massima attenzione e che una parte delle decine di migliaia di bidoni tossici rinvenuti nel 1986 sono ancora a contatto con l’ambiente: la bonifica dei siti contaminati deve essere immediata così come capillare deve essere il controllo di tutte le aree e gli impianti a rischio per la salute dei cittadini.
Ci opporremo, inoltre, in tutti modi possibili alla realizzazione di nuovi siti o impianti dannosi per la salute.
Siamo assolutamente contrari agli inceneritori dei rifiuti.
Morreale: “Cambiamo alla radice con educazione ambientale nelle scuole”
Una buona Amministrazione Comunale di concerto con i dirigenti scolastici ha l’obbligo di portare nelle scuole l’educazione all’ambiente ed all’ecosostenibilità, cosi’ facendo si darebbe inizio ad un processo efficacie di miglioramento ed evoluzione civico/culturale sulle future generazioni.
Ravazzi: “No al Terzo Valico, l’amianto ci ucciderà”
Sul Terzo Valico la nostra posizione è nota a tutti da anni: si tratta di un’opera dannosa poiché lo smarino contenente amianto, e le sostanze tossiche depositate nelle cave del nostro territorio, finirebbero nell’ aria, nella falda e dunque nella terra e nell’acqua, distruggendo le attività agricole.
Si tratta di un’opera che costa più di 6 miliardi di euro, soldi sottratti a scuola, sanità e pensioni, soldi nostri. Un ‘opera che non porterà lavoro e non sarà finanziata dall’Europa, che porterà amianto nella nostra terra e nei nostri polmoni e che si ferma a Tortona, in area logistica.. altro che collegamento con l’Europa! Praticamente paghiamo per essere avvelenati, ed il profitto va esclusivamente alle lobbies dei costruttori del cemento e dei trasporti, gli unici che ci guadagneranno. Esiste inoltre il rischio concreto – come evidenziato dai recenti avvenimenti – che in tali lavori si infiltrino i clan della ‘ndrangheta.. vogliamo questo per il nostro territorio? Noi no, io no. Sono disponibile a fare tutto quello che sta nei poteri di un sindaco per fermarla e mettermi di mezzo.
13 maggio 2014