Siamo arrivati sul luogo in anticipo: Beppe Grillo e i candidati dovevano ancora presentarsi e sul palco stavano suonando i musicisti che avrebbero dovuto introdurre l’evento.
Ci siamo avvicinati al palco per fare qualche fotografia al numeroso pubblico presente, quando un addetto della sicurezza – che successivamente scopriremo essere il capo della sicurezza stessa – ci ha avvicinati e ci ha detto che avremmo dovuto allontanarci.
Ci siamo qualificati spiegandogli il motivo per cui eravamo lì, ma non era interessato a sentire le nostre ragioni. Ci siamo dunque allontanati dal palco e ci siamo spostati dall’altro lato della piazza, per tentare di fare delle fotografie, quando sono arrivati altri due addetti alla sicurezza e ci hanno detto che non potevamo rimanere neppure in quel posto e che dovevamo assolutamente allontanarci.
Spieghiamo loro che siamo di un giornale locale, dichiarando nuovamente le nostre generalità affinché controllassero, ma i due ci invitano ad allontanarci dalla zona e a raggiungere il pubblico.
Chiediamo di parlare con il responsabile della sicurezza e si presenta l’individuo di prima. Allora chiediamo di parlare con un esponente locale del Movimento Cinque Stelle: “Siamo qui per fare il nostro lavoro di giornalisti, – spieghiamo – se chiamate qualche esponente locale vi confermerà quanto diciamo e chi siamo.”
Anche perché, durante il dibattito tra i 5 candidati sindaci di Tortona, Oggi Cronaca aveva concesso alcuni posti in prima fila ad esponenti locali del Movimento, per la messa in onda dello streaming, vale a dire per poter raccontare l’evento: quello che a noi invece stasera è stato impedito.
Nulla da fare: i tre non vogliono sentire ragioni e ci dicono perentoriamente di allontanarci.
A quanto pare, siamo stati gli unici ad essere allontantati da quella che in tutte le manifestazioni dovrebbe essere l’area riservata ai giornalisti. Davanti a noi, infatti, c’era un fotografo di un giornale locale e altre persone che apparentemente non c’entravano nulla. Loro potevano stare. Noi no.
Abbiamo fatto presente alla sicurezza la discriminazione, ma non ci è stata fornita risposta.
Siamo stati costretti quindi a dover andare in fondo alla piazza, dove era quasi impossibile svolgere il nostro lavoro.
Il comizio inizia. Arriva Grillo e inveisce subito contro i giornalisti. Ce l’ha soprattutto con quelli della Rai ed infatti anche loro, come noi, sono costretti a fare le riprese dal fondo della piazza, mentre le telecamere di un’altra televisione hanno il permesso di rimanere comodamente sul palco e fare tutte le riprese da vicino.
Grillo intanto si scaglia contro il mondo: parla di rimborsi e di ingiustizie, dice che le scorte di sicurezza ai politici devono sparire e che se andranno al potere loro cambieranno tutto perché è ingiusto che vi siano persone privilegiate rispetto ad alte.
Dice che loro cambieranno le cose, perché sono diversi.
“La mafia è stata corrotta dalla Finanza – dice Grillo – e noi siamo qui per cambiare e mandarli tutti a casa”.
Tante belle parole, ma la giustizia di cui parla il Movimento 5 Stelle, è allontanare alcuni giornalisti, mentre ad altri – forse privilegiati? – è concesso fare tranquillamente il proprio lavoro? E’ questa la democrazia di cui parla il Movimento?
17 maggio 2014