Successo della meritoria iniziativa supertecnologica denominata a livello cittadino come ‘Totem multimediali’, ovvero speciali dispositiviper mezzo dei quali in caso di urgenza ogni cittadino può contattare le forze dell’ordine e i recapiti di pubblica utitlità a costo zero, ma non solo: la conferma, oltre che a suo tempo resa nota da parte del ‘governo cittadino’ guidato dal sindaco Enrico Bertero, è venuta direttamente da non pochi Altomonferrini, turisti inclusi, comprese persone associate e ‘simpatizzanti’ per l’associazione acquese no profit LineaCultura, il cui presidente, Massimo Garbarino, riunito il Consiglio direttivo, ha così commentato: “Il progetto dei Totem multimediali, dopo un ovvio avvio in sordina per ragioni di opportunità ovverosia di sicurezza e riservatezza, con contestuale avviso alla gente per la normativa sulla riservatezza dei dati personali e non solo, è ora a totale regime operativo”.
Ed è effettivamente così che stanno andando le cose, in quanto i modernissimi e visibili dispositivi dalla futuristica silouette oltre a non aver minimamente alterato il cosiddetto ‘decoro urbano’ hanno agito quale deterrente preventivo per far desistere eventuali malintenzionati dal porre in essere furti se non addirittura si parla di rapine: “mentre procede celermente tale contesto – aggiunge il presidente Altomonferrino Massimo Garbarino è giunta conferma che nell’ambito delle lamentele inerenti presunti comportamenti poco civili nel contresto di Galleria Volta il comando della Polizia municipale acquese abbia provveduto a verifiche e controlli mirati, in sinergìa ovviamente con le altre forze dell’ordne operanti e presenti nella città di Acqui Terme”.
Un altro dato da non sottovalutare è inoltre l’amplissimo sistema di videosorveglianza ormai esteso capillarmente sia per iniziativa dell’amministrazione comunale Altomonferrina – cfr programma avviato ai tempi del sindaco Bernardino Bosio – sia per quanto concerne la rete propriamente pubblica – ovverosia promossa e finanziata prevalentemente dal Comune di Acqui Terme – sia con il proliferare di impianti di videosorveglianza attivati a macchia di leopardo da soggetti aventi carattere privato sia per tutelare esercizi commerciali pubblici sia per proteggere quale deterrrente abitazioni privatee, comprese realtà quali uffici aperti al pubblico come per esempio le Poste centrali e quelle del quartiere di San Defendente, ma il discorso è ovviamente più ampio.
3 maggio 2014