I carabinieri di Tortona, su Ordine della magistratura, hanno arrestato Giuseppe Gaglianò di 37 anni, accusato di tentata estorsione continuata e applicato “l’obbligo di dimora” al padre, il 59enne Ercole Gaglianò, accusato di atti persecutori. Entrambi sono residenti in città.
Ercole Gaglianò è un nome noto alle forze dell’ordine: di origini calabresi, era finito nelle indagini della Dia (Dipartimento Antimafia) nel 2007 e poi arrestato dalla Finanza nel 2012, quando beneficiò degli arresti domiciliari.
Stavolta i reati, secondo l’accusa, sono stati commessi nei confronti di un muratore tortonese che nei mesi scorsi aveva eseguito alcuni lavori edili nell’abitazione dei Gaglianò, ricevendo quanto pattuito.
Secondo quanto accertato dai carabinieri Giuseppe Gaglianò, alla fine di marzo, si e’ recato presso l’abitazione del denunciante minacciandolo di morte, alla presenza dei familiari, chiedendo la restituzione della somma versata, in acconto ai lavori pattuiti, poiché a loro dire non eseguiti come richiesto, ricevendo il rifiuto di quest’ultimo.
Le minacce, secondo l’accusa, si sono susseguite per giorni con continue pressanti telefonate e presenza di padre e figlio, sotto l’abitazione dell’artigiano ed addirittura nei pressi di un supermercato.
I due lo avrebbero pure minacciato di non recarsi dai Carabinieri.
L’episodio più grave risale al 5 aprile quando Giuseppe Gaglianò, alla guida della propria auto, incrociando, alla porte di Tortona quella del muratore, lo costringeva a fermarsi, minacciandolo, prendendo a calci e pugni la carrozzeria dell’auto, con a bordo la moglie ed i loro figli.
Dopo quest’ultimo grave episodio, il muratore, allo scopo di tutelare la propria incolumità e quella dei familiari, è stato costretto ad allontanarsi da Tortona.
“L’episodio in questione – dicono i Carabinieri – evidenza il fatto che chi è oggetto di azioni intimidatorie, dalla probabile matrice mafiosa, faccia denuncia alle autorità competenti, in modo che le Forze di Polizia possano agire di conseguenza.”
9 maggio 2014