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Bardone propone di coinvolgere privati e un incubatore di idee per Tortona

bardone - IUltima intervista a 360 gradi al quinto candidato sindaco di Tortona: Gianluca Bardone per il Centro Sinistra, che abbiamo lasciato per ultimo perché è stato il primo ad uscire allo scoperto e mettersi in gioco.

Anche a lui, come agli altri quattro, abbiamo rivolto le stesse 12 domande.

Ecco le sue risposte.

 

 La città è in ginocchio, soprattutto per quanto riguarda l’economia locale intesa come struttura globale che abbraccia tutti i settori. Cosa si può fare per migliorare la situazione? E in quali settori puntare per risollevare Tortona?

Gli Enti Locali sono chiamati ad operare in un contesto di crisi nel quale numerose attività hanno chiuso e abbandonato il territorio, causando la conseguente perdita di posti di lavoro e per questo motivo rilanciare l’economia di Tortona non è facile. Tuttavia un sindaco non può limitarsi a prendere atto della situazione ma deve fare tutto il possibile per agevolare la ripresa economica.

La via maestra è sicuramente quella di incentivare la partnership tra pubblico e privato, fare rete con le realtà produttive del territorio e delle zone limitrofe, rafforzare le attività di supporto alle piccole attività commerciali cittadine, rilanciare le attività agricole per evitare l’abbandono delle colture.

Nella pratica cosa vorrei fare? Un polo di servizi per l’impresa che metta in contatto chi ha idee innovative con chi ha la possibilità di realizzarle, un incubatore di idee al servizio delle aziende del territorio per creare posti di lavoro.

Oltre a queste politiche di medio periodo saranno necessari anche interventi urgenti per migliorare la critica situazione che si è venuta a creare soprattutto per le piccole e medie imprese e per i settori commerciali e artigianali.

A questo proposito la mia idea è quella di valutare rimodulazioni dell’imposizione fiscale, soprattutto con riferimento alla tassa rifiuti (Tari), per ridurre e distribuire meglio il prelievo sulle categorie produttive.

 

 Lavoro e disoccupazione giovanile: il Comune può fare qualcosa? E che cosa?

Con il gruppo di giovani che ha lavorato alla stesura del programma elettorale abbiamo individuato come prioritaria la necessità di realizzare un “incubatore di idee” per giovani imprenditori, un luogo dove l’avvio di nuove attività sia favorito dalla creazione di idee, da iniziative culturali e d’informazione.

In linea con questo progetto è necessario sviluppare uno sportello per l’occupazione affinchè svolga azioni, non solo di consulenza, ma anche mirate concretamente all’orientamento al mondo del lavoro e alla cooperazione progettuale.

Lo sportello avrà la strategica funzione di creare un ponte di collegamento tra i giovani e non giovani alla ricerca di un posto di lavoro e le realtà produttive del territorio.

Così facendo si protranno creare sinergie e progetti di inserimento lavorativo in cui il comune svolga un ruolo di garanzia e mediazione.

Indispensabile anche la collaborazione con scuole ed università che, mediante la stipula di specifiche convenzioni, promuovano l’inserimento dei giovani del territorio nella pubblica amministrazione o in altre realtà produttive locali (alternanza scuola lavoro o stage universitari).

Da non trascurare poi la possibilità per i giovani ma anche per quelle categorie di lavoratori che pur non essendo giovani hanno perso il lavoro a causa della crisi di avviare percorsi formazione e lavoro a progetto presso l’amministrazione comunale.

 

Smog: Tortona è una delle città più inquinate d’Italia per quanto riguarda le PM10, cosa può fare un sindaco?

La città che vogliamo è una città nella quale aria e acqua non siano inquinati, una città al passo con i tempi in termini di tecnologia per l’ambiente, una città in grado di distinguersi per la raccolta differenziata, una città che non sprechi le sue preziose risorse.

Per sviluppare queste nostre politiche è fondamentale istituire un Osservatorio Ambientale per monitorare l’inquinamento del suolo, dell’aria e dell’acqua, raccogliere le istanze dei tortonesi e, più in generale, salvaguardare la salute dei cittadini.

Importante per approcciare al meglio il problema sarà rivedere le politiche di mobilità, dei parcheggi e delle isole pedonali.

Il Comune ha infatti l’importante compito di sensibilizzare la comunità su questioni ambientali che incidono così fortemente sulla qualità della vita, ci impegneremo nel trasmettere questa cultura ampliando l’area pedonale del centro storico, revisionando il piano dei mezzi pubblici e promuovendo i piccoli spostamenti in bicicletta..

A questo proposito il Comune dovrebbe inoltre istituire due zone di bike sharing (una in centro e una in periferia) e prevedere un parcheggio coperto per le biciclette nella zona stazione.

 

Illuminazione e sicurezza: un grave errore del sindaco Berutti è stato quello di risparmiare “tagliando” gli orari di accensione e spegnimento dell’illuminazione a danno della sicurezza. La gente si è lamentata e si sente meno sicura e non solo per quello. Cosa intendete fare al riguardo?

Per risparmiare 60.000€ la città è stata lasciata al buio, al mattino quando si portano i bambini a scuola e la sera quando si esce per una passeggiata.

Il piano di illuminazione può e deve essere rivisto, tenendo conto della necessità di risparmio energetico ed economico ma non trascurando la sicurezza che passa, anche, attraverso una corretta e funzionale illuminazione.

Per garantire il ripristino immediato di questo indispensabile servizio ai cittadini sarà sufficiente bloccare l’attuale piano assunzioni approvato dalla Giunta Berutti.

Poco meno di un quarto delle risorse risparmiate su queste nuove spese di personale potranno riaccendere la città restituendola in tutta la sua bellezza e sicurezza ai tortonesi.

L’idea è poi quella di procedere ad una graduale sostituzione delle attuali lampade con prodotti illuminanti a basso consumo per garantire luce ma anche risparmio energetico.

In ambito sicurezza percorribile è fondamentale una razionale distribuzione della sorveglianza da parte della polizia locale affinchè nessuna zona della città venga trascurata.

 

Parcheggi e viabilità: la critica riguarda le troppe aree blu a pagamento, il caos di auto davanti alle scuole, nei pressi del mercato e entrata ed uscita dalla città. Si può fare qualcosa?

La politica dei parcheggi va revisionata tenendo conto delle esigenze di tutti ma soprattutto bilanciando il rapporto tra aree blu, a pagamento, e aree bianche, regolamentate ma gratuite che debbono essere presenti anche in prossimità del centro e pensiamo a piazza delle Erbe con questa destinazione..

Alle aree bianche e blu va sicuramente aggiunta quella rosa, per le donne con bambini e passeggini, almeno nei pressi di ospedale, scuole e uffici pubblici.

La congestione davanti alle scuole negli orari di punta è piuttosto usuale in molti comuni, tuttavia è possibile ridurla fortemente:

coinvolgendo le associazioni che operano con i bambini per la costituzione di un servizio di “Piedibus” che preveda la segnalazione con cartelli dei punti di raccolta e degli orari per i bambini che si recano a piedi a scuola accompagnati da volontari o famigliari;

ridisegnando l’orario della sosta a pagamento nelle immediate vicinanze degli istituti scolastici, lasciando libero il parcheggio negli orari di entrata e uscita dei bambini da scuola.

studiando un nuovo piano dei mezzi pubblici per agevolarne l’utilizzo e migliorarne l’efficienza.

La configurazione viabilistica tortonese è molto complessa per cui l’unica possibilità di decongestionare il traffico in entrata e uscita dal centro abitato è legata alla conclusione dei lavori di realizzazione della nuova tangenziale.

 

 Sviluppo urbanistico: ha senso progettare uno sviluppo urbanistico in una città in crisi? Ci sono progetti in merito?

Per quanto riguarda il piano urbanistico di Tortona è rimasto poco, la politica perseguita ha prodotto disomogeneità e gli ultimi due interventi in ordine di tempo (variante zona castello e zona mercato coperto) hanno, la prima, riaperto una ferita che la Giunta precedente, pur tardivamente aveva lenito, la seconda introdotto un elemento di forte discontinuità nella zona dei servizi che dalla sede della Croce Rossa Italiana alle scuole di Corso Romita il precedente strumento pianificatorio aveva previsto. Negli anni hanno costruito in largo e in lungo, siamo a tappo. L’offerta di alloggi supera la domanda e questo porta alla svalutazione degli immobili che spesso restano vuoti per molto tempo. Il mio impegno andrà nella direzione di impedire la speculazione edilizia residenziale, limitando il consumo di suolo e favorendo il recupero di aree preesistenti o dismesse, confermando la destinazione produttiva delle aree attualmente previste e introducendo le “green public procurements”, appalti e acquisti verdi che tengono conto di criteri di qualificazione ambientale.

Nell’ambito dei programmi di sviluppo dell’area industriale di Rivalta sono prioritari gli obbiettivi di:

Partecipare in maniera attiva allo sviluppo dell’area industriale , prendendo parte alla progettazione e realizzazione del retro porto di Genova, per trasformare la frazione nella “Città dei Servizi”;

Compensare i disagi che derivano a Rivalta dalle condizioni geografiche ed infrastrutturali che la separano dalla città, programmando lo sviluppo della frazione attraverso opportunità residenziali, commerciali e puntando sulla valorizzazione di prodotti tipici del territorio, nonché sulle potenzialità di turismo ed arte offerte dall’Abbazia.

Nell’ottica di incentivare il recupero delle aree dismesse, occorre valorizzare l’area “a mezza luna”, compresa tra la ferrovia e la circonvallazione, sottraendola al degrado che la affligge, valutando la possibilità di realizzazione di un nuovo sovrappasso veicolare che la colleghi adeguatamente al centro della città.

Si dovranno, inoltre, destinare aree, quali ex macello ed ex campo nomadi, nonché area ex tabacchi, per offrire opportunità di sviluppo alle imprese, al mondo artigianale e dei servizi.

 

Cattedrali nel deserto: il teatro Dellepiane, l’ex carcere, il Parco del Castello, l’ex cotonificio Dellepiane e nel privato il teatro Sociale; ci sono progetti per valorizzarli? E con che soldi?

Riqualificare queste “cattedrali nel deserto” è un impegno oneroso per un Comune in difficoltà economica per cui occorre guardare all’Europa e ai numerosi bandi che consentono di raccogliere manifestazioni d’interesse da parte di privati finalizzate a valorizzare questi immobili. Un investimento porterebbe alla conclusione dei lavori di costruzione e di restauro ed eventualmente a ricavarne anche un canone annuale.

Per quanto riguarda il Parco del castello deve essere oggetto di una adeguata programmazione di lavori di manutenzione per renderlo più vivo e fruibile da parte della cittadinanza. Occorre rivitalizzare poi le attività che si trovano agli ingressi del parco per far si che gli abitanti di tortona tornino ad usarlo e frequentarlo in sicurezza.

Diverso il discorso per il Teatro Sociale che è gestito da un privato e sul quale l’amministrazione può fare ben poco se non sollecitare una cooperazione per l’utilizzo dello stesso, a tariffe agevolate, per scuole di danza, musica e teatro del territorio.

 

 Giovani: Il centro Giovanile decentrato e ridotto ad un bugigattolo, iniziative quasi inesistenti, università abbandonata a se stessa e luoghi di ritrovo ridotti al lumicino. Ma vogliamo davvero che se ne vadano da Tortona?

Assolutamente no! Per questo ho coinvolto molti giovani in questo percorso, per capire con loro e da loro cosa possiamo fare, ma anche e soprattutto per dare a loro, mi auguro, l’opportunità di governare insieme a me questa città.

La nostra missione sarà quella di rendere Tortona una città che i nostri giovani abbiano voglia di vivere, per farlo dobbiamo far rivivere il centro e i suoi locali, istituire un servizio navetta per le discoteche, potenziare i servizi della biblioteca dotandola di wifi gratuito senza limitazioni e ridare al centro giovani il giusto spazio.

A questo proposito occorre dare forma alle idee e alle proposte dei giovani stessi, creando un punto di riferimento, lo Chalet Castello, che dia voce agli aspetti più significativi della vita di un giovane: l’amicizia, il confronto, lo sport, la formazione, la cultura, la musica e la partecipazione. Uno spazio multifunzionale a disposizione di organizzazioni, enti pubblici e privati per creare lavoro, dare vita ad attività giovanili e plasmare nuove professionalità.

Occorre creare una rete di collaborazione tale per cui vi sia sempre un’attività, un progetto, un’azione da proporre e, di contro, vi sia sempre un ente, un singolo gruppo, un’associazione pronti a supportare tale attività. Solo così sarà possibile realizzare e dare vita a progetti ambiziosi per i giovani.

 

 Cultura e manifestazioni: sono in gran parte limitate alla presenza di bancarelle e mercatini, un decadimento che raggiunge l’apice con Santa Croce; eppure in città si contano circa 80 associazioni e una quindicina di Sale pubbliche. Il museo Orsi è inutilizzato, il teatro Civico in mano ai privati. Cosa fare?

La proposta culturale va certamente interpretata come una grande occasione di sviluppo non solo per Tortona, ma per tutto il suo territorio. La nostra citta’ ha prerogative che la rendono, per certi aspetti, unica in ambito provinciale. Il potenziale dei beni artistici e culturali tortonesi in questi anni e’ stato sottostimato. Palazzo Guidobono, la biblioteca e la pinacoteca, il bellissimo insieme del teatro civico con il cortile dell’Annunziata, sono un nucleo straordinario che merita ben altra attenzione rispetto a quella loro riservata negli anni passati. Inoltre la raccolta d’arte della Fondazione e i tesori del futuro Museo Diocesano possono certo fare di Tortona una meta di attrazione turistica. Anche in questo settore la sinergia fra pubblico e privato e’ fondamentale, a cio’ si deve aggiungere l’entusiasmo che i tortonesi sanno esprimere per la loro citta’. Le associazioni culturali vanno sostenute e aiutate affinche’ insieme alla futura Amministrazione rendano a Tortona quello che merita. Per quanto riguarda il Museo Romano, la sua riapertura, sara’ per me priorita’ assoluta. Il museo e’ per Tortona non solo spazio culturale ma parte integrante dell’identita’ stessa della nostra citta’. Mi auguro e ci auguriamo che il museo possa essere presto meta della prima gita scolastica per gli studenti del territorio.

Il museo Orsi merita invece di essere valorizzato come sede di eventi, di manifestazioni, di incontri e di convegni, coniugando così l’aspetto espositivo con quello di sala polifunzionale.

 

Tortona ha perso il Tribunale, rischia di perdere la sede Inps ha visto fortemente ridimensionato l’ospedale e la stazione ferroviaria. Cosa può fare un sindaco per impedire la perdita di ulteriori servizi?

Intanto comincerei col dire cosa non deve fare un sindaco, ossia subire passivamente le politiche nazionali e regionali senza in alcun modo sostenere nelle sedi opportune e anche, se necessario, scendendo in piazza le ragioni di un territorio.

Strutture ed uffici pubblici costituiscono elementi strategici per la crescita territoriale e non è possibile farne a meno.

L’ospedale è stato smembrato di alcune sue parti e, in barba al piano sanitario regionale, non è stato in alcun ambito potenziato. Occorre fare pressioni su chi decide, affinchè si riveda il piano stesso, non in funzione di interessi campanilistici, ma per la salvaguardia e la tutela del diritto dei cittadini di essere curati e seguiti nel migliore dei modi.

Ci tengo, inoltre, a sottolineare che per me fare il sindaco di Tortona è il traguardo politico finale e non il punto di partenza per ambizioni da consigliere regionale o parlamentare nazionale e per questo impegnerò tutte le energie per difendere l’ospedale di Tortona senza timori riverenziali di alcuno.

 

 Impianti e discariche: Oltre alla discarica, al depuratore e all’impianto di preselezione presto verrà costruito un biodigestore e probabilmente arriverà lo smarino del Terzo valico che potrebbe contenere amianto. Cosa intendete fare per salvaguardare la salute pubblica?

Attenzione all’ambiente, salute dei cittadini e difesa del territorio, sono sicuramente tra i prioritari obiettivi del mio programma elettorale e per questo ho scelto il dott. Ciniglio come resposanbile delle politiche ambientali e con lui stiamo costruendo il disegno di una Tortona più sana e più vivibile.

Attraverso lo strumento dell’Osservatorio dell’Ambiente terremo alta l’attenzione su tutto ciò che potrà in qualche modo creare un pericolo ambientale e quindi diventare un potenziale rischio per la salute pubblica.

L’amministrazione comunale deve far sentire la propria voce nei confronti di provincia e regione, lanciando il chiaro messaggio che vi sarà tolleranza “zero” su tutto ciò che non sia finalizzato a salvagurdare la salute pubblica.

Per quanto riguarda la realizzazione di un biodigestore da parte di privati, è la naturale conclusione dell’ennesima scelta sbagliata dell’amministrazione Berutti, che ha invitato il privato a presentare il proprio progetto industriale sostenendolo, salvo poi avvallare la realizzazione di un impianto analogo a Novi Ligure da parte della nostra società S.R.T. S.p.A.. Siamo, così, nelle condizioni di non poter impedire al privato di realizzare sul nostro territorio un impianto destinato a ricevere frazione organica proveniente da altrove con tutti gli aspetti negativi che ne conseguono.

 

Qualità della vita: tre progetti di cui non abbiamo ancora parlato che cosa intende realizzare per migliorare la vivibilità di Tortona?

Sport, marketing territoriale e digitalizzazione. Queste le tre aree sulle quali intervenire con tre progetti ad hoc.

Tortona ha molte società sportive e una varietà di discipline si praticano ogni giorno in palestre inadeguate, con strutture obsolete che non rendono gustizia ai nostri atleti. Il mio impegno in questo ambito sarà quello, bilancio alla mano, di ridisegnare il piano palestre e di trovare una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti.

Il territorio, anzi la nostra terra. Ripartiamo dalla terra e creaiamo un brand “made in tortonese”, lavorando in sinergia con i comuni limitrofi per esportare le nostre eccellenze e per valorizzare il turismo eno gastronomico che può essere un punto di partenza per rilanciare l’agricoltura.

Vorrei, infine, un Comune al passo con i tempi e più vicino al cittadino. Per questo vorrei far rinascere il sito del comune di Tortona creando un portale dedicato al cittadino con modulistica on line e con informazioni aggiornate in tempo reale su viabilità, lavori pubblici, eventi. Vorrei che il Comune comunicasse meglio e di più con i cittadini ma soprattutto che li ascoltasse dando loro la possibilità di segnalare in tempo reale guasti, disagi e disservizi sul territorio.

22 maggio 2014 

 

 

 

 

 

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