Lo scegnala il presidente dell’assocazione acquese no profit LineaCultura, Massimo Garbarino, il quale ha reso noto alcune indiscrezioni scaturenti da colloqui con altri esponenti di sodalizi operanti in città e nel circondario: “se ‘cultura’ è indice di ‘civiltà’ – dice Massimo Garbarino in un comunicato emesso previo consulto con il Direttivo del proprio sodalizio – è proprio dal mondo del volontariato culturale, turistico, sociale, economico che vengono quotidianamente raccolte le richieste della gente, che poi vengono inoltrate alle competenti autorità affinchè ne traggano le conseguenti valutazioni ed eventualmente intervengano a norma di legge”.
Si chiamerebbe pertanto ‘Tolleranza zero’ il sistema di videosorveglianza integrata pubblico-privato in modalità di controllo e verifica in tempo reale di eventuali incongruenze comportamentali di personaggi che spesso finirebbero per farla franca: il riferimento va non solo alle recenti intollerabili presunte intemperante avvenute nella supervideosorvegliata ‘Galleria Volta, fra via Emilia e via Casagrande, nel Quartiere Centro, così come nella dirimpettaia via Fratelli Moiso, sempre nel Quartiere Centro, ove è ancora vivo il ricordo in non pochi residenti del tentativo di furto avvenuto a danno delle macchine posteggiate con i cristalli di ben tre finestrini di altrettante auto distrutti a pietrate o con un oggetto metallico per cercare di asportare l’eventuale contenuto delle medesime.
Sarebbero ormai alcune centinaia gli ambiti videosorvegliati pubblicamente ai quali si sono via via aggiunti condomìni, esercizi commerciali al dettaglio e della grande distribuzione, uffici aperti al pubblico, oltre ovviamente a monumenti, alla Stazione ferroviaria cittadina, alle Poste centrali e del Quartiere di San Defendente e via di seguito. Sul tavolo della giunta acquese coordinata dal sindaco Enrico Bertero sarebbero ormai quasi quotidiane le istanze per l’aumento e ovviamente il consequenziale ammodernamento del sistema integrato di videosorveglianza con sala di unità di controllo attivata da alcuni anni presso il Comando della Polizia municipale recentemente trasferitosi presso un’ala della ex carserma fra corso Roma e via Crispi, a lato dell’assessorato ai servizi socio-assistenziali della città termale: non a caso Acqui Terme -così come altri comuni viciniori – è ufficialmente denominata ‘Città videosorveglata’.
10 maggio 2014