“Resistere è inutile’ recita una battuta di un noto telefilm statunitense di fantascienza. E il leit motiv di questo àmbito, sebbene concernente la concretezza della realtà amministrativa in una città con oltre 21.000 residenti qual è Acqui Terme, capoluogo dell’Alto Monferrato e antichissima sede vescovile, potrebbe caratterizzare l’azione che i vertici del governo acquese potrebbe essere costretto ad attuare delegando apposito personale della Polizia municipale affinchè colga sul fatto quei proprietari dei cosiddetti ‘amici a quattro zampe’ che non rispettino gli obblighi di legge im materia di igiene pubblica con particolare riferimento a quanto previsto dai regolamenti e dalle ordinanze comunali così come recepiti nelle delibere vigenti attuate dalle varie amministrazioni comunali che si sono via via succedute alla guida del’importante centrozona Altomonferrino.
Questo fa seguito ad una serie di lamentele, come ha reso noto il presidente dell’associazione acquese no profit LineaCultura, Massimo Garbarino, il quale in una nota ha così commentato: ‘Premesso che i proprietari dei canidi hanno il sacrosanto diritto di portare i propri ‘Fido’ a spasso per i loro bisognini, questo tuttavia non dev’essere una giustificazione per non ottemperare a quanto prevede la legge in materia a pena di pesanti sanzioni pecuniarie”. Ed ancora: “Come associazione – aggiunge Massimo Garbarino – non siamo contrari a quanti, acquesi o turisti, siano possessori di un cagnolino o di più di uno, anche se recependo non poche segnalazioni in merito a presunte palesi mancanze da parte di alcuni proprietari di canidi poco civili, sentito il direttivo si è reso necessario prendere posizione in merito”.
Fra l’altro le ordinanze in materia sono chiarissime e prevedono anche l’utilizzo di speciali museruole per quei cani di taglia grossa e di indole non necessariamente pacifica.
5 maggio 2014