Il ruolo di un Comune, sotto il profilo ambientalista, non è quello di combattere la tecnologia e le grandi opere ma di controllare che tutto venga effettuato nella legalità, e nel pieno, inderogabile, principio del rispetto dei livelli di sicurezza sia per il territorio che è chiamato a governare, che dei suoi cittadini e dell’ambiente.
Un caso specifico riguarda il Terzo Valico: un comune non può opporsi a decisioni prese dall’alto, però può, e deve, essere parte attiva nel processo di controllo e monitoraggio costante, ed eventualmente agire con la propria autorevolezza, che non deve essere messa in discussione da nessuno.
Il fatto che un’opera sia stata autorizzata non vuol dire che serva al territorio e alla cittadinanza, ma per coerenza, occorre anche valutare le concrete possibilità di opporsi ad un disegno di dimensioni tanto più grandi dei margini decisionali di autonomia di un singolo comune. Pretendere però chiarezza, dare trasparenza, essere informati e documentati, dibattere con la cittadinanza sui risvolti e mantenere la posizione di massima tutela della salute del proprio territorio, questi sì, sono strumenti che il Comune può, e deve, usare al meglio.
Annamaria Agosti
31 marzo 2014