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Rocchino Muliere spiega come sia possibile rilanciare Novi Ligure

Rocchino Muliere

Rocchino Muliere

“Penso che ogni elezione abbia la sua storia ma anche che ci sono delle buone condizioni per vincere questa contesa.

E’ una battaglia che va condotta fino in fondo, in una situazione dove ci saranno otto candidati sindaco e quindi una situazione molto complessa.

Si deve tenere conto che, assieme alle elezioni comunali, si terranno anche quelle europee e regionali e c’è la speranza che i novesi sappiano valutare non solo la figura del candidato sindaco ma anche la proposta programmatica”: chi parla così è Rocchino Muliere, candidato sindaco del Partito Democratico di Novi.

E’ il principale favorito per le elezioni cittadine del 25 maggio e, lasciato lo scranno di consigliere regionale, potrebbe diventare il successore di Lorenzo Robbiano.

La sua candidatura a Sindaco è appoggiata da ben sette liste: oltre a quella del Partito Democratico troviamo infatti Sinistra Ecologia e Libertà, il Nuovo Partito Socialista, In Campo di Camillo Acri, i Moderati, Noi per Novi e Venti per Novi.

Potrebbe esserci un’ottava forza a sostenerti: il Nuovo Centro Destra di Chessa e Vernetti. Il giorno della presentazione del programma il primo ha mostrato molto interesse ed apprezzamento.

Sentirsi fare i complimenti da una persona come Chessa, da un protagonista della vita politica cittadina da molti anni a questa parte e che ne è un attento osservatore, fa indubbiamente piacere. E mi fa molto piacere anche perchè l’appuntamento di sabato 29 marzo è stato preparato in maniera molto accurata, con un confronto durato tre mesi. E’ stato il risultato di incontri di ascolto e di confronto, con un programma che è frutto di riflessioni su quello che dovrà fare l’Amministrazione Comunale nei prossimi cinque anni.

E dove ti ha condotto questa riflessione?

A pensare che dobbiamo disegnare un nuovo modo di governo locale. La situazione di questi anni impone un cambio di passo, una svolta al centro sinistra. La situazione economica pesa moltissimo anche nella nostra città e la prima questione che dobbiamo affrontare, tenendo presente i limiti di una Amministrazione Comunale, è il lavoro. Di chi non lo trova o di chi l’ha perso per via della congiuntura. Su questo problema si deve intervenire.

Il problema è come o sai già come muoverti?

Si devono creare le condizioni perchè si attirino investimenti. Innanzitutto una città in grado di offrire servizi, con una macchina amministrativa pronta a rispondere alle richieste di eventuali privati che intendano investire nella nostra città. Si deve incrociare il sistema formativo con quello del lavoro in modo da fare incontrare domanda ed offerta. Puntare sull’innovazione: il futuro di una città è nella sua continua capacità di innovare. Favorire quelle imprese che nascono dalla inventiva e dal coraggio dei giovani, le famose start-up. Trovare le forme e le condizioni perchè i talenti presenti nella nostra città possano esprimersi.

Posti di lavoro ma posti di lavoro sono anche quelli del commercio, con negozi che chiudono in continuazione. Anche in Via Girardengo. Che fare?

Il commercio in crisi è una conseguenza della più generale crisi che si sta vivendo. Cosa fare? Lavorare tutti insieme, Amministrazione Comunale ed associazioni di categoria, per rendere la nostra città attrattiva. In primo luogo rendendola più pulita, più decorosa, con un arredo urbano ed un verde più curati. Questo è uno sforzo che noi dobbiamo fare, ci vogliono delle risorse per farlo ma non c’è altra strada. Inoltre, incontrando i commercianti di Via Roma, ho dato la mia disponibilità a rivedere la impostazione della Zona a Traffico Limitato. Però non ci possiamo fermare a questo, non è che la crisi del commercio in Via Roma nasce con la sua creazione, è una crisi che viene da più lontano. Si devono realizzare iniziative e non in maniera sporadica e, anche, fare in modo che le bellezze del nostro centro storico siano valorizzate. Inoltre porre il problema di come riuscire ad attirare anche una minima parte dei visitatori dell’Outlet, fare in modo che abbiano desiderio di venire a vedere la nostra città ed il nostro territorio, le sue bellezze. Un territorio che ha tanto da offrire da un punto di vista naturalistico, paesaggistico, artistico.

Bello. Un problema però su questa offerta naturalistica, paesaggistica: la Tav, la linea ad Alta Velocità. Non pensi che possa essere una devastazione?

La linea ad Alta Velocità è una questione sulla quale ci deve essere la massima attenzione. E’ una grande infrastruttura sulla quale penso che questa Amministrazione Comunale e le altre hanno svolto un buon lavoro. Il lavoro che spetterà alla nuova Amministrazione sarà quello di proseguirlo, con attenzione alle modalità di realizzazione dell’Alta Velocità. Ritengo positivo l’eliminazione dello shunt in quanto sono sette chilometri di intervento che vengono evitati. Ritengo però che la linea ad Alta Velocità sia un’importante occasione di sviluppo e di lavoro per il nostro territorio. E non solo per le imprese strettamente collegate alla realizzazione dell’opera. Si deve fare in modo che i lavoratori dell’Alta Velocità utilizzino i servizi della nostra città, dai bar ai ristoranti, alle strutture ricettive. Nello stesso tempo fare in modo che la sua realizzazione abbia il minore impatto possibile sul territorio. Fra l’altro è l’occasione per realizzare quelle opere cosidette compensative di cui ha bisogno la città e può essere l’occasione giusta perchè si migliorino i rapporti con il resto del territorio, mi riferisco soprattutto a Genova ed a Milano. Senza dimenticare che si deve puntare ad un raddoppio della linea Novi-Tortona, in modo che ci sia un trasporto più frequente di merci e di persone.

D’accordo su di un potenziamento delle merci e delle persone ma per fare questo  non basta sfruttare le linee esistenti?

Io sto anche ai dati che ci vengono forniti dal presidente dell’Autorità Portuale di Genova per cui c’è un aumento annuale del traffico delle merci, con i valichi attualmente esistenti non sufficienti. E concordo con il suo presidente quando afferma che questo sviluppo deve essere accompagnato dalla gestione sia delle attività del porto che del retroporto, queste ultime nella provincia di Alessandria ed in particolare nel Novese e nel Tortonese. Io credo che da questo punto di vista si debbano fare le scelte più oculate possibili. Fermo restando che occorrono le massime garanzie dall’aspetto idro-geologico a quello dell’amianto.

Le partecipate: quale il loro ruolo?

L’Amministrazione Comunale in quelle società dove mantiene la maggioranza è chiaro che deve fornire gli indirizzi mentre queste devono anche rispondere a logiche aziendali in modo da fare le proprie scelte. Naturalmente, essendo società partecipate, il Comune deve avere la capacità ed il potere di dare degli indirizzi, corrispondenti alle esigenze presenti nella nostra città ed all’obiettivo di far crescere ulteriormente queste società. Sono una nostra ricchezza, e qui mi riferisco in modo particolare all’Acos, una società che fornisce servizi indispensabili per la città e nello stesso tempo produce reddito.

Ci sono anche dei dirigenti che prendono retribuzioni che fanno a pugni con l’attuale situazione economica, anche di Novi.

Su questo punto si tratterà di fare una valutazione insieme alle nostre società per capire come si deve fare la propria parte in una politica di sobrietà.

I 5 Stelle dicono che l’attuale Amministrazione Comunale, giunta alla fine del suo mandato, sta compiendo scelte affrettate che poi saranno modificate nel caso i grillini vadano al governo della città.

Credo che una nuova Amministrazione Comunale dovrà tenere conto dell’esistente, di quanto è stato fatto. Io penso che l’attuale Giunta stia prendendo delle decisioni e facendo delle scelte nell’interesse della collettività e credo che, quando le avranno valutate, anche i 5 Stelle capiranno che non devono essere sottoposte a revisione. Prendiamo il Piano Strategico, approvato nell’ultimo Consiglio Comunale e presentato alla città: è sicuramente uno strumento utile anche nel caso di elaborazione di quel Piano Regolatore Generale che ritengo essere indispensabile per la città e per il quale, se sarò eletto Sindaco, mi impegnerò subito. Il Piano Strategico è sicuramente uno strumento che consente di raccogliere indicazioni.

Maurizio Priano


6 aprile 2014

 

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