Il teatro Dellepiane, l’ex carcere, il Parco del Castello, l’ex cotonificio Dellepiane e nel privato il teatro Sociale: cinque vere e proprie “Cattedrali nel deserto” di Tortona che giacciono inutilizzate, a testimonianza dello spreco di denaro pubblico gettato alle ortiche.
Ci sarebbero anche altre strutture pubbliche poco utilizzate come il Museo Orsi, il teatro Civico, il palazzo del Tribunale, ma la domanda che abbiamo rivolto ai cinque candidati sindaco si è limitata alle prime cinque, per capire se qualcuno di loro avesse qualche idea in proposito su come poter ultimare o recuperare queste strutture.
Volevamo sapere se qualcuno dei cinque aveva progetti per completarle e per valorizzarle e con quali soldi.
Purtroppo le risposte di tutti i candidati non sono state abbastanza precise: diverse proposte, ma a nostro avviso sono poche le idee concrete.
Speriamo che col passare del tempo qualcosa possa cambiare perché la città non può permettersi di avere delle strutture così inutilizzate.
Giuseppe Bottazzi: “Li completeremo con i fondi europei.”
Sappiamo bene che il nostro paese non sfrutta pienamente queste possibilità, ma fornendo una corretta formazione al nostro personale si può perfezionare un servizio che si occupi di selezionare i bandi, presentando così progetti organici conseguenti.
Per i progetti in essere, che non hanno una specifica destinazione d’uso, si può accedere a bandi che compartecipino alla realizzazione finale.
Diverso è investire centinaia di migliaia di Euro a questo scopo rispetto a destinare milioni di Euro soprattutto in un momento di emergenza sociale come quello che stiamo vivendo, cosa che invece era stato fatto in passato da amministrazioni di altro orientamento politico.
L’ ex Cotonificio Dellepiane è stato da poco oggetto di intervento di bonifica per la rimozione dell’amianto, realizzato con risorse a fondo perduto recuperate da questa amministrazione senza gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini. La presenza in questi luoghi di aree di servizi specifici, quali ristorazione e foresteria possono far pensare a un recupero complessivo con una destinazione interessante per Giovani, Cultura e Sociale.
Danilo Bottiroli: “Ultimarli con fondi europei e destinarli allo sport”
Per questa ragione anche le citate “cattedrali nel deserto” costituiscono una risorsa.
Il teatro Dellepiane, ad esempio, è stata un’operazione a mio avviso poco opportuna: che senso ha costruire un teatro in periferia? Non c’è già il Teatro Civico in centro? In quella zona ci sono, invece, la piscina e i campi sportivi del Derthona Calcio: non era meglio ampliare il polo sportivo?
Per il recupero delle strutture inutilizzate in area Dellepiane occorrerebbero molti fondi: si potrebbe, però, attingere ai contributi europei (e, in caso di interesse, a donazioni della Fondazione CRT) perché stiamo parlando di un’area destinata allo sport (e Tortona ne ha bisogno!); inoltre, in quel sito, è presente l’Università di Infermieristica: si potrebbe pensare ad un polo di istruzione superiore ampliando l’offerta e ristrutturando gli edifici a questo scopo con i contributi di enti pubblici superiori. Si potrebbe, in pratica, creare una “città dei giovani” attraverso il connubio tra istruzione e sport, una sorta di “campus” permanente.
Per quanto riguarda il Teatro Sociale, essendo struttura privata, il Comune non credo possa fare altro che sostenere anche economicamente chi intende adibirlo a manifestazioni di promozione del territorio.
Fabio Morreale: “Per trovare i fondi bisogna coinvolgere i privati ”
Naturalmente si deve parlare di una riqualificazione seria e specifica, soprattutto nel reperimento delle necessarie coperture economiche, per la quale abbiamo già predisposto un piano particolareggiato tenendo conto non solo delle attuali esigenze che i cittadini stessi, di tutte le età, ci hanno suggerito, ma con un occhio di riguardo a quelle che saranno anche le necessità future della nostra città in tema di rilancio culturale, di sicurezza per i nostri ragazzi, di qualità della vita.
Stefanella Ravazzi: “Dobbiamo restituire questi spazi ad uso pubblico e affidarli gratis”
Ritengo che uno di questi spazi andrebbe proprio dato – in concessione gratuita – alle associazioni; penso al Dellepiane come una sorta di Casa degli Artisti, con spazi laboratoriali (ex cotonificio). considerando che a Tortona esistono tanti giovani che fanno arte e cultura: musica e teatro, cinema, elaborazioni e lavori culturali. Perché non affidarlo a loro, anziché avere un’enorme cattedrale nel deserto?
Sui fondi, è ovvio che la difficoltà sta nel reperirli in periodi di forte crisi, ma anche qui andrebbe fatto un ragionamento approfondito, insieme agli utilizzatori di tali spazi, ovvero gli artisti e chi fa cultura e i cittadini che ne fruiscono. A partire dai pochi fondi disponibili, ritengo prioritario decidere insieme ai cittadini la loro destinazione, approdando anche ai fondi di bandi nazionali e non solo…
Gianluca Bardone: “Fondi euroepi e privati, poi darli in gestione a loro”
Per quanto riguarda il Parco del castello deve essere oggetto di una adeguata programmazione di lavori di manutenzione per renderlo più vivo e fruibile da parte della cittadinanza. Occorre rivitalizzare poi le attività che si trovano agli ingressi del parco per far si che gli abitanti di tortona tornino ad usarlo e frequentarlo in sicurezza.
Diverso il discorso per il Teatro Sociale che è gestito da un privato e sul quale l’amministrazione può fare ben poco se non sollecitare una cooperazione per l’utilizzo dello stesso, a tariffe agevolate, per scuole di danza, musica e teatro del territorio.
11 aprile 2014