La Bibbia è avara nel descrivere gli eventi del fantomatico diluvio universale, chiaramente inventato come molte altri passaggi dell’antico testamento, ma passo molto forte per far capire l’importanza di essere dalla parte del bene.
Non è facile quindi realizzare un film di oltre due ore: è necessario aggiungere una nuova trama, passaggi inventati che possano tenere sulla corda lo spettatore.
Il regista Darren Aronofsky (Il cigno nero, The Wrestler, l’abero della vita) assieme allo sceneggiatore Ari Handel (entrambi provenienti da un’educazione ebraica) scelgono una trama fantasy-medioevale che alla fine può anche apparire credibile.
Comunque la si voglia vedere, tuttavia, siamo in un campo molto distante dalla realtà e da quello che probabilmente è successo all’epoca (una grande alluvione che ha ispirato l’autore dei capitoli della genesi in cui si parla del diluvio), adiamo ad analizzare un film che era molto atteso nelle sale.
Il cast è di quelli davvero importanti con Russel Crowe indiscusso protagonista nel ruolo di Noè, e la bravissima Jennifer Connelly (Storia d’inverno, Virginia, la verità è che non gli piaci abbastanza e molti altri) che torna a recitare insieme a Crowe dopo 13 anni dal film “A Beautiful Mind, ci sono Emma Watson (La Hermione di Harry Potter), il giovane Logan Lerman (I 4 moschettieri, Noi siamo Infinito Percy Jackson) e, ciliegina sulla torta, Antony Hopkins.
Proprio per la presenza di così tanti e bravi attori, le attese erano alte, e per fortuna non state deluse, perché il film è sicuramente di quelli maestosi, imponenti.
Per la prima volta vediamo un’arca come Dio comanda, di proporzioni gigantesche come dovrebbe essere qualcosa in grado di contenere tutti gli animali del pianeta; vediamo che è diversa, a forma di container, sicuramente più facile dall’immaginario collettivo che l’aveva sempre individuata come una nave.
Il regista si sofferma su particolari che mai prima d’ora erano stati spiegati: chi realizza l’arca, e come hanno fatto così tanti animali a rimanere fermi all’interno dell’arca per mesi interi, inoltre come facevano Noè, la moglie e i figli ad accudirli e dare loro da mangiare.
Il testo originale della Bibbia scrive che Noè sua moglie i loro tre figli Sem Cam e Jafet e le tre mogli di questi ultimi entrarono nell’arca e si salvarono.
La trama qui è leggermente diversa dal testo originale anche se poi nell’epilogo rientra in quello che scrive Bibbia, ma come abbiamo scritto sopra, trasformare in sceneggiatura di film due pagine e mezzo scarse della Bibbia non era facile, così come non era facile realizzare una trama in grado di tenere alta la tensione.
Particolari a parte siamo di fronte sicuramente a un buon film, che merita di essere visto.
13 aprile 2014