Catalogato erroneamente come un film di Fantascienza, “Divergent” è tale solo perché ambientato in un futuro lontano, ma di fantascienza ha davvero poco perché non c’è assolutamente nulla di fantascientifico, se non alcuni “interventi” di cui non possiamo illustrarvi perché pregiudicheremo la visione del film.
Quindi non aspettatevi astronavi, scenari apocalittici e chissà quale tecnologia futura perché rimarrete delusi.
“Divergent” è soprattutto un film basato sui sentimenti e sulle scelte che ogni persona deve compiere nella propria vita e il fatto che sia ambientato nel futuro, alla fine, risulta poco più che un abile pretesto per narrare le difficoltà che ognuno di noi, ma soprattutto i giovani, hanno quando devono decidere quale strada scegliere. Decisione non facile perché “segnerà” per sempre il loro destino.
Ci sono certi film che durano 90 minuti che si trascinano, sono lunghi e monotoni: “Divergent” anche se tutto si svolge all’interno della Chicago del futuro, dura quasi un’ora in più, ma nessuno si accorge della differenza, anzi.
Il regista e produttore Neil Burger, dopo Limitless e The Illusionist si conferma abilissimo nel realizzare film originali e belli, pur scegliendo attori di secondo piano. La protagonista 22enne Shailene Woodley, infatti, non può considerarsi certo una star: di lei ricordiamo solo un’ottima interpretazione di “Paradiso Amaro” nel ruolo della figlia ribelle di Clooney.
Eppure, malgrado siano quasi due emeriti sconosciuti i due protagonisti non fanno certo rimpiangere mostri sacri di Hollywood. Per carità niente di straordinario, però si calano alla perfezione nelle loro parti.
I “mostri sacri” di Hollywood come Kate Winslet e Ashley Judd qui ricoprono personaggi secondarie, anche se in modo impeccabile.
Complessivamente, quindi, siamo di fronte ad un buon film, desinato ad un pubblico giovanile, ma non solo. Un film sicuramente da vedere.
5 aprile 2014