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13 Siti contaminati nel Tortonese: ecco cosa potrebbe fare un sindaco

Altri resti

Egregio Direttore,

Nel Tortonese ci sono 13 quelli riconosciuti dalla Regione Piemonte

Le rigidità della prassi burocratiche e procedurali, ed il non voler creare esagerati allarmismi, stabiliscono che le comunicazioni pubbliche avvengono solo a intervento concluso. Partendo dal presupposto che uno scampato pericolo non è sinonimo di totale assenza di pericolo, i rischi per la salute della popolazione possono essere molteplici, e non si tratta di lanciare allarmi infondati, ma di rendere i cittadini partecipi, sia dei rischi correlati a questi siti per il territorio, l’aria, l’acqua e l’ambiente, sia per renderli coscienti, sia del livello di inquinamento ambientale nel quale viviamo.

Essere informati, essere consapevoli, è un diritto che ai cittadini dovrebbe essere garantito, insieme alle trasparenza sulle iniziative portate avanti dal Sindaco per sollecitare gli interventi di bonifica. Il Primo Cittadino è responsabile della salute, è persona che ha accesso a quei dati, e dovrebbe, sia per trasparenza che per quel senso di responsabilità che rappresenta, portare a conoscenza della cittadinanza la reale situazione, gli impatti sul territorio ed i possibili risvolti sulla salute pubblica. Il Comune potrebbe promuovere incontri periodici con la cittadinanza su temi specifici di ambiente e salute con la discussione di temi ambientalistici messi a confronto con l’evidenza e la professionalità dei medici.

 Annamaria Agosti

6 aprile 2014


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