Con 12 voti a favore, 5 astenuti e uno contrario (Ravazzi) il Consiglio comunale di Tortona, martedì sera, ha approvato la realizzazione di una nuova Azienda che nasce dalle ceneri dell’Atm, l’Azienda Tortonese Multiservizi che doveva essere chiusa ma che invece torna ad essere qualcosa di nuovo e potrebbe garantire introiti per il Comune e la città di Tortona.
La nuova Atm, infatti si occuperà soprattutto di gestire servizi legati all’ambiente come l’illuminazione pubblica, impianti tecnologici e fotovoltaico, ma anche la ricerca di contributi in campo energetico.
La nuova società avrà per oggetto la gestione di impianti tecnologici di edifici, pubblici e privati; i servizi di igiene ambientale, collaterali ed affini; l’acquisto, la produzione, il trasporto, la trasformazione, la distribuzione e la vendita di energia elettrica e calore, ai sensi delle disposizioni vigenti in materia, derivanti da qualsiasi fonte energetica; gestione degli impianti fotovoltaici; la realizzazione, l’impianto e la gestione di reti di pubblica illuminazione; gli interventi diretti al risparmio energetico; la promozione, la diffusione e la realizzazione di interventi ed impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile e assimilate, nonché gli interventi diretti alla generazione di energia da fonti rinnovabili; la ricerca di contributi e finanziamenti agevolati per attivare interventi in campo energetico.
I debiti, che ammontavano a 4 milioni sono stati tutti pagati e l’azienda adesso riparte da zero. O quasi, infatti avrà un capitale sociale di 50 mila euro, interamente pubblico e sarà una società senza costi di Amministrazione, in quanto nè amministratori nè sindaci revisori percepiranno compensi e potrà gestire servizi in house.
«Un provvedimento – spiegano in Comune – con il quale il Consiglio comunale dà mandato al sindaco affinché in sede di assemblea di Atm in liquidazione deliberi la revoca dello stato di liquidazione della società e la trasformazione in Atm srl, con riduzione del capitale sociale, soppressione del collegio sindacale, previsione dell’amministratore unico e contenimento del relativo emolumento».
La società sarà guidata da un amministratore unico che non riceverà alcun compenso così come i sindaci revisori. La durata della società è fissata fino al 31 dicembre 2063.
25 marzo 2014