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LETTERE IN REDAZIONE: Mozione bio-digestore in strada oche a Valenza un'occasione mancata in consiglio

Il Biodigestore in fase di realzizazione

Il Biodigestore in fase di realzizazione

Sulla base di quanto avvenuto in Consiglio Comunale desideriamo fare le dovute precisazioni. Rispettiamo ma non comprendiamo il comportamento dei colleghi di minoranza circa la mozione da noi presentata all’oggetto: “Condivisione del parere di cui alla Delibera di GC n. 7/2014 in merito al progetto dalla Società Bioval s.r.l. per la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica in Strada Oche”.

Come ben riportato da alcuni organi di stampa nei numeri precedenti la seduta del 25.02.2015, la Giunta Comunale ha deciso di formulare un parere contrario alla realizzazione di un impianto di smaltimento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani sulla base delle motivazioni espresse dall’U.T.C., aventi non solo una natura tecnica bensì interessanti risvolti politici.

A seguito di tale espressione, abbiamo deciso di dare forza a quella presa di posizione che molto ci ha fatto piacere in quanto conforme agli indirizzi votati dal Consiglio rispettivamente con la mozione dei Gruppi di maggioranza (DCC n.11 del 15/2/2013) che “impegnava l’Amministrazione a favorire le condizioni per un ambiente salubre” a garanzia della propria comunità e con l’atto di indirizzo delle minoranze (DCC n.14 del 15/02/2013) che chiedevano la condivisione del parere con la competente commissione consiliare in merito a eventuali futuri insediamenti del genere.

L’opposizione che ha richiesto di esaminare il documento in Commissione, innanzi alle nostre motivazioni ha ribadito le proprie ragioni, scegliendo infine di far mancare il numero legale allontanandosi dall’Aula assembleare (erano infatti presenti solo 16 i Consiglieri Comunali: 9 di Maggioranza – assenti i Consiglieri Oddone, Fioravanti, Spinelli e Antonello – 7 di Minoranza – assente la Cons. Zavanone).La loro interpretazione, tuttavia, incentrata solamente su questioni di tipo metodologico e non di merito, possono essere riassunte secondo le “Accuse” sotto-indicate che ci hanno rivolto:

a) Accusa di voler presentare strumentalmente un atto del genere per mera propaganda.b) Accusa di screditare l’azione della Giunta Comunale con atto che invade le aree di competenza della stessa.c) Accusa di trattare una fattispecie singola e non una problematica complessa in modo generale.

A queste intendiamo rispondere in modo corretto e puntuale.

Pensiamo che sensibilizzare la cittadinanza su un tema attuale come quello dell’inquinamento ambientale e della tutela della salute pubblica non sia propaganda bensì un modo per creare quella sinergia necessaria tra istituzioni e popolazione al fine di prendere i necessari provvedimenti che sia da un punto di vista simbolico sia da un punto di vista politico-amministrativo intendevamo anche noi proponenti chiedendo al Consiglio Comunale di dire NO a gran voce condividendo il parere dell’Amministrazione, sulla scorta dei pareri sopraccitati.

Riteniamo pienamente che il voto positivo su tale documento avrebbe avuto come conseguenza il rafforzamento dell’azione dell’Amministrazione e dei suoi tecnici all’interno della Conferenza dei Servizi della Provincia di Alessandria che è l’organo competente a definire in maniera finale il parere sulla realizzazione o meno dell’impianto di cui trattasi.

Già nel 2010, infatti, il Consiglio Comunale si era già espresso su un atto di indirizzo proposto dalla Giunta per prevedere misure di compensazione e di ripristino ambientale in un’area interessata dall’installazione di un numero considerevole di pannelli fotovoltaici. Il doppio pronunciamento del Consiglio su un tema “amministrativamente soggetto alla discrezionalità della Giunta Comunale” ebbe come conseguenza quello di indirizzare il successivo pronunciamento in sede di Conferenza dei Servizi.

Poiché è la Provincia, come sopradetto, ad essere competente in tale materia, quello che ci dispiace è che con grande miopia, l’opposizione non abbia considerato il secondo punto del dispositivo in cui si invitava l’Amministrazione a valutare, qualora sulla pratica “BIOVAL” sarebbe derivato il placet provinciale, “l’istituzione di particolari oneri finanziari” a carico dei privati che in futuro facessero richiesta di installare analoghi impianti “volti a compensare il danno ambientale che di solito impianti di tale natura comportano sui territori dei Comuni”.

Infine, ci è stato detto che data la complessità della materia si doveva procedere a indire una nuova seduta di commissione e partorire un testo avente una ricaduta generale.

Se abbiamo risposto con diniego lo abbiamo fatto puramente per evitare di perdere tempo, perché non ci interessa di “mettere il cappello” politico rispetto ad altri sull’argomento bensì per cercare di dare un contributo concreto e portare a casa un risultato nell’interesse della collettività, soprattutto perché il Consiglio in termini generali si era già espresso unanimemente approvando i due atti sopra richiamati. Molte volte abbiamo portato temi in Commissione alla luce di un metodo di condivisione; si trattava, in questo caso di essere coerenti ed esprimersi nuovamente (in conformità a quegli impegni) alla luce di una fattispecie concreta.

A noi non interessa agire per spot propagandistici, anche perché siamo consci che alle prossime Comunali ci sottoporremo al voto popolare sulla base di quello che abbiamo fatto nel corso dei questi anni.

Al momento resta il rammarico per l’esito della seduta sul punto, crediamo che sia stata un’occasione mancata per la città tanto che siamo orientati a ripresentare il medesimo atto nel corso del prossimo Consiglio Comunale.

 Alessandro Deangelis


Giuseppe Botta

Patrizio Emmanuele

Fabrizio Maragno

 2 marzo 2014

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