Il Sindaco di Tortona, Massimo Berutti aveva annunciato che una volta terminati i lavori alla Torre (che si sono conclusi in questi giorni) l’avrebbe riaperta al pubblico, consentendo ai cittadini di salire sino in cima per godere del bellissimo panorama, ma visto il proliferare di antenne, chi ci andrà? Non sarà pericoloso per la salute dei visitatori?
Queste le domande che emergono dalla lettera in redazione che ci ha inviato Annamaria Agosti e che pubblichiamo di seguito.
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Egregio Direttore,
la fotografia che le allego ritrae lo stato attuale della Torre del Castello di Tortona, al termine del laborioso intervento di restauro conservativo ed adeguamento antisismico che ha visto impegnati 250mila euro finanziati dal Ministero per i Beni Culturali. Lavori che prevedevano anche interventi sulla cupola della Torre richiesti dalla Sovrintendenza.
Voglio immaginare che la Sovrintendenza non abbia ancora preso visione dello stato attuale della Torre, diversamente non mi saprei spiegare come sia stato possibile realizzare un tale scempio.
La Torre del Castello, in quanto bene culturale, sarebbe atteso che fosse sottoposta a particolari vincoli di installazione. Almeno dal punto di vista paesaggistico, o dal Regolamento Comunale per la localizzazione degli impianti radioelettrici.
Invece, quell’accozzaglia di antenne e ripetitori è quanto di più osceno si possa trovare, in un parco naturale, come quello del Castello, proprio sopra il monumento simbolo della città, la Torre.
Che cosa sono? E chi le ha autorizzate?
L’installazione di stazioni radio base e degli impianti radiotelevisivi è disciplinata dalla normativa nazionale, ma i Comuni hanno facoltà di introdurre modifiche alle procedure autorizzative; il Regolamento Comunale vigente prevede, all’Art.3, che i beni culturali rientrino nella “zona di installazione condizionata”.
Mentre le scuole, i parchi pubblici, le case di riposo e l’ospedale, gli oratori, perfino l’area verde “La Lucciola” sono luoghi inseriti in area sensibile, dove è vietata l’installazione di impianti per telefonia mobile e telecomunicazioni, non riesco proprio a capacitarmi come sia stato possibile che qualcuno possa aver ridotto ad una tale bruttezza la nostra amata e gloriosa Torre.
Con le già esistenti 45 antenne di telefonia mobile (dati Bilancio Ambientale Territoriale ARPA) e pressioni sul territorio classificate “alte” quale conseguenza della nutrita presenza di queste fonti di impatto, c’era proprio bisogno anche di quel ciarpame, sul simbolo della città?
Annamaria Agosti
23 marzo 2014