Grazie alla segnalazione di un solerte cittadino che aveva notato un comportamento anomalo ad opera di alcune persone poi allontanatisi a bordo di una vettura scura, le pattuglie della Polizia Stradale di Ovada hanno potuto fermare un gruppo di sud-americani tra cui era presente L.M.J.D. di 56 anni resosi responsabile del furto del borsello di un cittadino svizzero in viaggio nel nostro paese.
Il turista con la moglie si era fermato presso l’Area di servizio “Turchino” presente in A/26 per poter usufruire del locale ristorante, lasciando incustodito sul sedile posteriore il proprio borsello contenente carte di credito e documenti personali.
L.M.J.D. non ha perso l’occasione, forse era nell’area di servizio per un “colpo”, forse in viaggio di “piacere”; sta di fatto che, notato quel borsello ha sfruttato l’occasione.
Ha forzato la serratura del veicolo, si è impossessato del borsello e poi via, a bordo della vettura occupata dai connazionali, ignari di quanto avvenuto.
Un attento automobilista ha notato la persona allontanarsi da quella vettura con targa straniera, correre verso quella vettura con targa italiana e dileguarsi dall’area di servizio; ha provato a seguire quel mezzo, che accelerava oltre i limiti di legge, segnalando quanto accaduto alla centrale operativa della Stradale e, immediatamente, gli uomini della stradale hanno predisposto un dispositivo per intercettare e bloccare quella vettura, all’apparenza in fuga.
Rintracciata e bloccata da più equipaggi della Polizia Stradale di Ovada veniva recuperato, all’interno dell’abitacolo del veicolo, il borsello da uomo contenente i documenti riconducibili al cittadino svizzero.
E’ rimasto esterrefatto E.C., 70/enne, cittadino svizzero, quando è stato rintracciato presso la sua dimora in Italia ed informato che aveva subito un furto. Non se n’era ancora accorto.
L’intervento permetteva alla Polstrada l’arresto del cittadino cileno L.M.J.D., perché colto nella flagranza del delitto di furto sul bagaglio di avventori in locale pubblico, con violenza sulla vettura forzata per l’apertura.
Le indagini permettevano di accertare la falsità dei documenti assicurativi relativi alla sua autovettura.
Il cileno veniva sottoposto a “giudizio per direttissima” innanzi al Giudice del Tribunale di Alessandria che convalidava l’arresto, disponendo il divieto di dimora in tutta l’intera provincia di Alessandria.
17 marzo 2014