Grande corridore dei primi anni del 1900, Giovanni Cuniolo fu tre volte Campione Italiano di ciclismo negli anni 1906, 1907 e 1908. Indossò per primo la maglia tricolore in verticale, corse sia su strada che su pista e gareggiò anche in Australia e in America.
Similmente a Fausto Coppi, Cuniolo era dotato di una grande resistenza fisica e di una buona intelligenza tattica (che gli permetteva di vincere anche nel momento finale della corsa) e aveva anche un rivale in Giovanni Gerbi di Asti.
In particolare ci ha colpito osservare nelle foto le strade veramente difficoltose tra la polvere, i ciotoli e il fango; la bici di Cuniolo aveva un solo cambio, percorrere quelle strade richiedeva molta fatica e molto lavoro muscolare! E la folla tortonese, sempre numerosa a testimoniare l’orgoglio e l’affetto per il loro grande campione. Era iniziata l’epoca d’oro del ciclismo tortonese e locale che ha visto nella linea del tempo Giovanni Cuniolo di Tortona, Costante Girardengo di Novi Ligure e Fausto Coppi di Castellania: questo ciclismo era seguito con tanta passione e emozione!
Infine ci ha colpito che Tortona era una città ricca di personaggi e commercianti famosi: Cuniolo, Saccaggi, Mirabello, Barabino, Don Perosi, Barenghi, Orsi, Vercesi, …
Nel 1913 Cuniolo si ritirò dal ciclismo ma abilmente intraprese una carriera di imprenditore, aprendo una concessionaria FIAT per la vendita e la riparazione di auto, moto e bici. Non solo era un campione nella bici ma era anche un esempio di coraggio e audacia per la situazione economica e commerciale di allora.
Cuniolo non ha mai dimenticato la sua vita sulla bici: diventa presidente dell’associazione “Veloce Club Tortonese 1887” intitolata a Serse Coppi dal 1952, perché Fausto Coppi ne fece espressamente richiesta all’ Associazione a seguito dell’ improvvisa morte del fratello che colpì dolorosamente anche tutti i suoi componenti. E ancora oggi Cuniolo non è dimenticato perché rivive nel suo pronipote, Giovanni Ferrari Cuniolo, attuale Presidente dell’associazione, i cui obiettivi sono promuovere le attività ciclistiche ( la corsa Milano-Tortona detta “La classica di primavera”) e la squadra del ciclismo giovanile. Giovanni si è dimostrato felice di essere con noi e di ripercorrere le tappe principali sia della vita che del ciclismo del suo bisnonno. L’unica malinconia che ci ha espresso noi ci auguriamo che si realizzi al più presto: che anche oggi il ciclismo torni ad essere considerato importante nello sport della nostra nazione e nei giovani, e che susciti ancora tanto entusiasmo e passione come quando il suo bisnonno percorreva le nostre strade.
Gli studenti dell’ Istituto “Domenico Carbone” di Tortona
24 marzo 2014