A tradirlo è stato proprio quel banale incidente, nei pressi di Genova Bolzaneto.
L’uomo, alla guida di una potente Range Rover Sport da 250 cavalli, risultata poi rubata poche ore prima, in Versilia, correva indisturbato verso Milano; giunto all’altezza del casello di Genova Bolzaneto urtava in maniera lieve un veicolo, senza fermarsi.
Tempestiva e precisa la nota di ricerca del veicolo veniva diramata dal Centro di Genova alle pattuglie in servizio e, dopo poco, l’auto veniva intercettata da una pattuglia della Polizia Stradale di Genova/Sampierdarena, nei pressi di Vignole Borbera, in A/7, ma nonostante gli inviti a fermarsi il conducente dell’auto continuava la sua fuga a folle velocità, ad oltre 200 km all’ora.
Dopo aver imboccato la bretella per Novi Ligure, la macchina usciva dall’autostrada attraversando i comuni di Basaluzzo, Predosa e Casalcermelli, cercando di seminare gli inseguitori con una condotta di guida che poneva in serio pericolo l’incolumità degli agenti di polizia; ma la sua fuga è stata interrotta a Castellazzo Bormida, grazie all’intervento congiunto con le pattuglie della Polstrada alessandrina ed il fuggitivo tratto in arresto dagli agenti della Sottosezione di Ovada e di Sampierdarena.
A bordo dell’auto rubata è stato ritrovato un moderno congegno denominato Jammer, solitamente usato dai malviventi per inibire il funzionamento dei radiocomandi dei chiusura delle portiere dei veicoli.
Stamani la condanna per direttissima circa la resistenza operata attraverso i tentativi di violento speronamento del veicolo degli agenti. Per la ricettazione del veicolo ci sarà invece un processo a parte.
Il proprietario dell’auto è stato informato quando era ancora presso il comando dei Carabinieri del suo paese, per sporgere denuncia di furto dell’auto: una piacevole sorpresa, l’apprendere che il suo veicolo era già stato ritrovato.
25 marzo 2014