Giugno 2013 miasmi in città e nei Comuni della zona, stesso periodo in cui è stata fatta la simulazione delle emissioni dell’impianto del biodigestore  che dovrebbe sorgere sulla strada provinciale per Castelnuovo Scrivia. Un caso?

A sollevare il problema è Annamaria Agosti con una lettera inviata alla redazione che pubblichiamo di seguito.

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Un biodigestore

Un biodigestore

Egregio Direttore,

Chi è legittimato a decidere il futuro dei cittadini tortonesi?

O meglio, dei cittadini tortonesi e del territorio limitrofo a Tortona, dal momento che forse le emissioni odorose del biodigestore non saranno un fenomeno circoscritto unicamente alla città, ma interesseranno anche i Comuni limitrofi?

Un’ azione compatta ed unitaria tra Amministratori pubblici in ambito intercomunale, oppure la Provincia, in quanto organismo sovra territoriale, con una decisione d’imperio?

Parliamo forse di quella stessa Provincia che, citando il Sindaco di Tortona, “è mancata in regia” ai tempi del dimensionamento scolastico 2012, ma è stata invece puntuale ed attiva nel proprio ruolo, dando il “via libera” alla conversione della ex piattaforma fanghi in quell’impianto di trattamento rifiuti che la società Ladurner di Bolzano vuole realizzare sulla strada provinciale per Castelnuovo Scrivia? Due anni fa, su un tema importantissimo quale il dimensionamento scolastico, la Provincia non aveva messo d’accordo nessuno, ed oggi, miracolosamente, su un tema sensibile come quello ambientale, mette d’accordo tutti?

Sarò un’idealista, ma ritengo che un fattore etico, imprescindibile, della politica è quello che le decisioni non debbano essere calate dall’alto, ma vadano formulate in modo condiviso con i territori interessati, a maggior ragione quando, come in queste occasioni, si tratta di scelte che prevedono la realizzazione di impianti come i biodigestori, che, nonostante tutte le rassicurazioni possibili, implicano nel loro esercizio preventivabili risvolti negativi sul territorio e sull’ambiente.

Proprio il fatto che questo genere di impianti non andrebbero costruiti a ridosso dei confini, poteva rappresentare un fronte unitario per i Sindaci del territorio, dato che le possibili conseguenze non saranno solo di Tortona, ma andranno ad incidere anche sui comuni limitrofi. E spiego immediatamente sulla base di quali riscontri vado a basare questa mia affermazione.

Un esempio altamente significativo, lo ricorderanno bene in molti, risale al giugno 2013, ed è documentato nelle pagine del Suo giornale:

http://www.oggicronaca.it/2013/06/03/castelnuovo-scrivia-puzza-in-ogni-dove-dalle-13-in-poi-ma-avvisare-la-popolazione-tramite-internet-no/

Non si è mai capito cosa fosse successo, realmente, quella domenica di giugno. Solo ipotesi, illazioni. Nessuna spiegazione ufficiale.

L’incertezza può solo alimentare, la giustificabile apprensione dei cittadini. E nel vaglio delle ipotesi, adesso ci sono anche i test odorigeni di simulazione, condotti proprio a giugno 2013.

Lo si apprende dalla delibera di Giunta Provinciale n. 160, quella in cui si esprime il nulla osta alla realizzazione del biodigestore,  raggiungibile a questo link http://www.provincia.alessandria.gov.it/scripts/downloadwebservices.php?metodo=GetFileDoc&idUID=20140130111237_GI_STAMPAWORD_666740&idPratica=181209&estensione=PDF

a pagina 5 della narrazione, riferisce che “le mappe di iso-concentrazione dei valori orari di picco di odore appaiono di fatto invariate nell’ultima simulazione di giugno 2013 rispetto alla precedente di febbraio 2013″

Forse si tratterà solo di un caso, ma i test odorigeni sono stati effettuati proprio a giugno 2013, come risulta dalla relazione di “Simulazione previsionale dell’esposizione olfattiva sul territorio”, parte integrante della documentazione di autorizzazione, di cui riporto più sotto dei tratti salienti. Il 3 giugno 2013, l’aria a Tortona, così come a Castelnuovo e Viguzzolo, era irrespirabile. Aleggiava un fetore insopportabile che molti ricorderanno. Un fenomeno che è iniziato nel primo pomeriggio ed ha insistito fino a sera, nell’ambito di più Comuni.

C’era forse correlazione tra i test odorigeni condotti, e l’episodio di quella domenica? Erano stati effettuati in quel giorno? La relazione non lo dice, ma solo in quel periodo a Tortona erano ritornati i miasmi. Un caso?

Esaminando la relazione tecnica, di quella simulazione scopriamo così che TUTTI i Comuni limitrofi, Castelnuovo, Viguzzolo e Pontecurone, sono stati ESCLUSI, dalla griglia dei recettori, e Tortona, solo PARZIALMENTE compresa, in tale lista.

Perché? Perché un “naso elettronico” deve “fiutare” solo una parte di Tortona, quando i miasmi REALI, si percepivano più che bene, non solo nella parte nord della città, ma distintamente, sia a Castelnuovo che a Viguzzolo?

tabella - L

 

 

 

 

 

 

 

 

 

C’è poi un’altra considerazione: perché non sono stati effettuati  test o sopralluoghi in altri impianti analoghi, con tecnologia e produttività simile, magari gestiti dalla stessa azienda?

Ad esempio quello di Albairate (MI),  che come dichiarato sul sito della società altoatesina, è attivo  su un ciclo di smaltimento pari a 29.500 ton/a, quindi perfettamente equiparabile al progetto di Tortona.

Sarebbe stata una valutazione talmente semplice ed immediata, che quasi sorprende il fatto nessuno l’abbia proposta.

Riguardo il biodigestore di Albairate, risultano peraltro consultabili sul web alcuni estratti di Consigli Comunali della cittadina, dove si è – purtroppo – più volte discusso delle  fastidiose esalazioni olfattive che l’impianto continua spiacevolmente a produrre anche dopo l’adozione di varie soluzioni, cercate dall’amministrazione in collaborazione con la ditta Ladurner, interventi che spaziano dal cambio del biofiltro alla chiusura di un capannone. Tutte soluzioni, da quanto si apprende, il cui esito è stato vano. L’odore insistente del biodigestore, a quan to pare, continua a vessare i cittadini di Albairate.

Cosa succederà a Tortona se verrà realizzato il biodigestore?

L’ultima speranza dei cittadini potrebbe essere quella di un ricorso al TAR, contro il via libera della Conferenza dei Servizi. Ma chi lo potrebbe presentare? Esistono ancora ambientalisti veri e puri, non politicizzati, in grado di presentare un ricorso nel pieno interesse dei cittadini tutti, andando “oltre” qualsiasi forma di associazione politica?

  Annamaria Agosti


4 febbraio 2014