L’unione commercianti di Tortona aderisce alla manifestazione che si svolgera’ a Roma, il 18 febbraio, per dire basta: questa è la strada scelta dalla Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi Confcommercio per lanciare il proprio grido d’allarme e noi la condividiamo in tutto e per tutto.
Troppe tasse, troppa incertezza burocratica e costo del lavoro alle stelle: impossibile, in queste condizioni, fare impresa.
“La situazione è sotto gli occhi di tutti – dichiara il portavoce del direttivo dell’Unione commercianti Orlando De Luca – da troppo tempo, ormai sono anni.Abbiamo parlato nell’ultima assemblea con i nostri soci e colleghi, dobbiamo avere fiducia almeno in noi stessi, dobbiamo fare squadra per andare avanti . Per farlo c’è bisogno dell’apporto di tutti, a partire dalle istituzioni; ma come si dice, “aiutati che il ciel t’aiuta”, e noi cercheremo di aiutarci”.
Il problema più sentito dai pubblici esercizi è quello delle tasse: troppe, troppo varie e confuse .
“In questo periodo di crisi gli esercenti vengono subissati da tasse continue e da cambiamenti continui delle stesse – conclude De Luca – la Tares adesso diventa Tari, che poi si unisce a Tasi e Imu… tutte tasse che vengono ad inficiare l’attività. L’esercente si trova a non sapere se ha pagato, né quando e quanto deve pagare: ci si trova in situazioni di confusione generale che non aiutano l’impresa..E’ impensabile che in un paese come l’Italia non ci si renda conto che certe tasse non sono più sopportabili. Dobbiamo fare qualcosa tutti insieme: ci sono 21 tasse per il nostro mondo, dobbiamo fare massa critica per dire basta”.
15 febbraio 2014