Volevano essere così sicure di vincere la gara che hanno addirittura offerto 100 mila euro in più del minimo a base d’asta. La Società che gestisce le farmacie, Farmacom, così è stata acquistata dalle stesse dipendenti che vi lavorano all’interno ed hanno fondato una società che si chiama “6 farmacia”
L’importo a base d’asta era stato fissato in 350.000 euro: di questi 200.000,00 euro per la cessione del diritto di esercizio delle Farmacie da parte del Comune di Tortona e 150.000,00 euro per la cessione della proprietà dell’azienda da parte di Farmacom Srl.
Essendo l’aggiudicazione superiore alla base d’asta per 100 mila euro questi andranno per una quota pari al 5% al Comune di Tortona e per la restante parte a Farmacom.
Pertanto il Comune dovrebbe incassare 205.000 euro e Farmacom 245.000 euro.
Altro aspetto rilevante dell’offerta avanzata dalla società “6Farmacia sas” è l’aver accettato l’accordo sindacale stipulato l’8 ottobre 2013 per i dipendenti della società: nove farmaciste, tre commessi e un amministrativo.
Nell’accordo sono previsti, tra le altre cose, il mantenimento della medesima contribuzione e l’obbligo, da parte del subentrante, di mantenere il livello occupazionale, sia numerico che nominale, per un periodo non inferiore a quarantaquattro mesi.
In questo momento siamo ancora in fase di aggiudicazione provvisoria. Entro cinque giorni dall’approvazione del verbale di gara e dall’aggiudicazione provvisoria, l’amministrazione comunale avvierà il procedimento per la notifica dell’offerta in prelazione agli aventi diritto, al prezzo di aggiudicazione.
I dipendenti farmacisti hanno trenta giorni di tempo per esercitare tale diritto.
“Questo è un grande colpo – commenta il sindaco, Massimo Berutti – dopo anni che hanno visto la Farmacom vivere ricorsi dove, peraltro, la Corte dei conti avevano sollecitato l’amministrazione a trovare una soluzione risolutiva della vicenda.
Sono contento che sia una parte delle stesse farmaciste ad aver fatto l’offerta a dimostrazione di un senso di responsabilità e di attaccamento all’azienda. Un elemento di grande rilievo è l’aver confermato l’accordo sindacale e quindi il mantenimento di tutti i lavoratori nelle due strutture. Questo è stato uno degli elementi primari che in ogni passaggio che abbiamo portato avanti nel nostro mandato ci ha visti attori principali nella salvaguardia dei posti di lavoro e dei diritti acquisiti dai dipendenti stessi e già la costituzione di Farmacom era stato l’elemento primario di questa nostra scelta d’azione ”.
LA STORIA DELLA FARMACOM
La società Farmacom è stata costituita nel 2010 con un capitale sociale di 100.000,00 euro e con una partecipazione pari al 90,004 per cento dal Comune di Tortona e per la restante parte da sette farmaciste dipendenti.
Contestualmente fu sottoscritto il contratto di servizio per la gestione delle farmacie comunali con decorrenza dal 31.12.2010 fino al 31.12.2060, che prevedeva il pagamento al Comune di Tortona di un canone anticipato relativo ai primi dieci esercizi per un ammontare complessivo di 4.000.000,00 Euro, interamente corrisposto dalla società Farmacom S.r.l. al Comune.
Nell’ottobre 2011 l’AVCP ha rilevato la pretesa violazione dell’art. 14, c. 32, del D.L. 78/2010, stante il numero di abitanti del Comune di Tortona inferiore a 30.000.
A seguito di questa deliberazione il Comune chiese alla Corte dei Conti Sezione di Controllo per il Piemonte un parere in merito a quanto rilevato dall’Autorità di Vigilanza.
La Sezione consultiva della Corte dei Conti, preso atto e fatto proprio il deliberato dell’AVCP, invitò il Comune a superare il limite dimensionale dei 30.000 abitanti, ricercando altre municipalità interessate ad entrare nella compagine societaria.
Il Comune pubblicò l’avviso per manifestazione di interesse per l’acquisto da parte di altre municipalità di quote di Farmacom S.r.l., senza tuttavia ricevere nessuna manifestazione di interesse.
Nel 2013 la Procura Regionale della Corte dei Conti, dopo aver chiesto e ricevuto chiarimenti e documentazione relativi alla società, dispose l’archiviazione del procedimento a suo tempo avviato, ritenendo che non fosse ascrivibile al Comune di Tortona danno erariale conseguente ad una condotta dettata da una “errata interpretazione del testo normativo, cagionata sia dalla difficoltà del testo stesso, sia dal mancato o imperfetto funzionamento degli strumenti interpretativi a disposizione del soggetto (tanto più se si tratta di strumenti istituzionali o di uso corrente, come sono i pareri e le circolari dell’ANCI per gli Enti Locali) che esclude la sussistenza della colpa grave per la presenza di un errore scusabile nel quale il responsabile è incorso pur avendo compiutamente adempiuto ai propri obblighi informativi sulle condizioni di liceità del proprio agire; i componenti del Consiglio Comunale di Tortona votanti la delibera n. 135/2010 e lo stesso dirigente che rilasciò il parere di regolarità tecnica ex art. 49 TUEL sarebbero, quindi, incorsi in un errore scusabile circa l’immediata portata percettiva del divieto dell’art. 14, c. 32, del D.L. 78/2010 per le società di nuova costituzione, errore ingenerato dal parere in tal senso dell’ANCI, citato in premessa della menzionata deliberazione”.
Col medesimo decreto la Procura della Corte dei Conti sottolineò, tuttavia, che il permanere della situazione di contrarietà di Farmacom S.r.l. al divieto dell’art. 14, c. 32, del D.L. 78/2010, accompagnata dalla consapevolezza dell’illiceità, può essere produttiva in futuro di un danno erariale perseguibile dalla Procura, nella misura in cui tale situazione non venga rapidamente sanata e si determinino perdite che incidano negativamente sul patrimonio del Comune di Tortona.
Il 27 dicembre scorso (quando il percorso di vendita della società e del diritto di prelazione era già avviato) è stata approvata la Legge n. 147/2013, meglio conosciuta come Legge di Stabilità 2014, la quale dispone che “il comma 32 dell’articolo 14 del decreto legge del 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, è stato abrogato”.
In sostanza viene eliminato il divieto di costituzione di società e l’obbligo di dismissione di quelle esistenti per i Comuni con meno di 30.000 abitanti.
28 febbraio 2014