Site icon Oggi Cronaca

TORTONA: Adelio Ferrari “La manifestazione del 18 febbraio, un evento di protesta e di proposta”

Pubblichiamo di seguito un intervento del Presidente provinciale di Confartigianato Alessandria Adelio Ferrari.

***********

Adelio Ferrari

In riferimento alla manifestazione oggetto della conferenza stampa, Vi vorrei trasmettere l’emozione nel vedere come il nostro Sistema di rappresentanza delle piccole imprese italiane, sta vivendo questi momenti di vera e propria mobilitazione generale: la presenza di circa 50.000 imprenditori il 18 febbraio, nella imponente Piazza del Popolo, è veramente un segnale importante e tutte le Associazioni territoriali e le Federazioni regionali aderenti a livello nazionale a Rete Imprese Italia, stanno sostenendo uno sforzo davvero considerevole, sia in termini organizzativi, sia finanziari, sia – e forse soprattutto – come capacità di mobilitare la base e far comprendere le ragioni di un evento sicuramente inusuale per noi, come è inusuale ed eccezionale la difficoltà che tutte le imprese stanno vivendo. Un ringraziamento va pertanto doverosamente espresso a tutti i Presidenti delle Associazioni provinciali qui presenti ed ai loro funzionari, per l’eccellente organizzazione.

Indicendo la mobilitazione, abbiamo, raccolto e interpretato la volontà delle imprese di “farsi sentire” dalle Istituzioni e da chi è chiamato a prendere le decisioni che le riguardano. E andare in piazza per noi, per le imprese artigiane, per le piccole imprese, certamente non significa cercare scontri o lanciare anatemi senza costrutto: queste sono attività tipiche dei movimenti improvvisati e che non hanno la nostra storia di servizio e dedizione alle imprese e di responsabilità nei confronti del Paese.

Ma significa alzare il tono della protesta per far sentire e far passare le nostre proposte, che sono serie e che sono pragmaticamente finalizzate a migliorare la vita alle imprese, a far ripartire lo sviluppo del Paese, a dare fiducia e speranza a noi e ai nostri figli.

In questo equilibrio si gioca il successo della nostra Manifestazione.

Dare voce al disagio per avere effetti positivi sulla vita delle imprese: questa è la finalità del nostro essere in piazza la prossima settimana. Da questa giornata dovremo infatti ottenere risultati tangibili nei termini e per le questioni che conosciamo bene: dal fisco alla burocrazia, dal credito alla giustizia, alla riforma dello Stato.

Vi cito alcuni dati che ci hanno indotto a non attendere oltre:

1) La perdurante stretta creditizia attuata dalle banche nazionali che utilizzano marginalmente le risorse ricevute dalla banca europea per sostenere le piccole e medie imprese italiane, utilizzandole soprattutto per riequilibrare i loro bilanci;

2) I crediti vantati dalle imprese fornitori di bei e servizi nei confronti della pubblica amministrazione ammontano ormai a 60 miliardi di euro, equivalenti al 4% del PIL;

3) L’Italia è l’ultimo paese nella classifica dei tempi di pagamento dei propri debiti da parte della pubblica amministrazione, con 170 giorni contro i 61 giorni della media europea;

4) 500 sono i miliardi di euro sottratti alle PMI italiane in termini di anatocismo ed interessi usurari.

Questi ed altri, ormai noti a tutti, sono i motivi per il quale la Manifestazione accomuna le maggiori Organizzazioni della piccola impresa di ogni settore, dall’artigianato al commercio, dalla produzione ai servizi, dai mestieri tradizionali all’alta tecnologia.

In un mondo che ogni giorno abbatte nuovi steccati, tutti hanno infatti voluto partecipare assieme a questo evento di rivendicazione, per far capire che le piccole imprese sono piccole se sono prese da sole o in modo polverizzato, ma acquistano forza quanto più sono unite e si muovono insieme.

Sarà quindi una giornata di protesta del disagio e di proposta di soluzioni, ma anche una giornata di rivendicazione dell’orgoglio di essere la spina dorsale dell’Italia e dell’Europa. E anche una importante giornata di comunicazione, certamente al Governo, ma – vorrei dire – soprattutto al Paese, di cosa sono le piccole imprese e di cosa sarebbe se non ci fossero.

Inoltre – e non da ultimo – questo momento che stiamo vivendo in modo così speciale sarà, per tutto ciò, un’occasione esaltante per alzare il tono ed il livello del nostro associazionismo, della nostra capacità di animazione territoriale delle imprese e del mondo economico e sociale, dell’efficacia della nostra azione di lobby ad ogni livello.

13 febbraio 2014

 

Exit mobile version