Due serate allestite a breve distanza l’una dall’altra con gli organizzatori che hanno inviato articoli a tutti gli organi di informazione pubblicizzando ogni singolo evento, in modo da richiamare tanta gente.
Lodevole direte voi. Ed è quello che abbiamo pensato pure noi della redazione ed infatti come giornale cerchiamo di pubblicare sempre (e gratis naturalmente), articoli che riguardano manifestazioni di beneficenza, perché crediamo che la solidarietà sia importante e non si debba speculare su di essa.
Ci sentiamo però francamente presi in giro – e tanto – quando vediamo che gli organizzatori di un evento di beneficenza, oltre a pubblicizzarlo attraverso manifesti appesi in città, spendono denaro (e parecchio) per inserzioni pubblicitarie su alcuni organi di stampa.
Ma come? Organizzi una serata per raccogliere fondi a favore di un progetto di solidarietà e poi ti permetti il lusso di spendere denaro per fare pubblicità a quell’evento su un giornale?
Lo stesso giornale che, peraltro, darà la notizia dell’evento attraverso l’articolo che gli hai inviato….
Che senso ha pagare anche un’inserzione pubblicitaria?
Ma non sarebbe stato più logico utilizzare quei soldi per il progetto di solidarietà?
Che senso ha chiedere denaro alla gente, se poi, una parte di quel denaro viene spesa per una pubblicità, di fatto, inutile?
Di fronte a situazioni del genere vengono spontanee molte domande, come ad esempio capire quanti soldi raccolti durante un evento benefico vadano poi effettivamente versati in beneficenza.
E’ la domanda che ci poniamo quando riceviamo lettere di richieste fondi provenienti da associazioni di ogni genere che prima ci regalano biglietti di auguri Natalizi e Pasquali, calendari, gadget ed altro materiale, e poi ci chiedono soldi per un progetto di solidarietà.
Ma il denaro che spendono per tutto questi biglietti e gadget non farebbero prima a versarlo direttamente in beneficenza per il progetto di solidarietà che dicono di sostenere?
O forse prima di versare soldi in beneficenza vanno detratte le spese per l’acquisto del materiale, per la pubblicità, quello per il funzionamento dell’ente o dell’associazione, cioè stipendi di segretari, addetti e tanti altri?
28 febbraio 2014