I lavori sono introdotti e diretti dal vice-coordinatore federale MGP Giacomo Perocchio.
All’inizio, Gian Paolo Cabella, militante novese della Lega, ha fatto un excursus sulla diffusione della religione musulmana in Africa, in Asia ed in Italia, sintetizzando l’atteggiamento dei Paesi di religione islamica nei confronti della libertà religiosa.
Dai lavori è emerso che per il diritto italiano nel costruire una moschea è necessario rispettare le normative applicabili a tutela di diversi interessi pubblici, quali le norme urbanistiche, di edilizia e sanitarie. Inoltre è impregiudicato il potere delle autorità di perseguire i reati.
Anche in assenza di una disciplina organica della libertà religiosa che li preveda, specifici controlli sull’attività di una moschea e sull’origine dei suoi finanziamenti possono essere previsti negli accordi che normalmente il Comune stipula con le associazioni promotrici della costruzione di una moschea ma a Novi questo non è stato fatto.
All’incontro sono intervenuti anche l’Assessore regionale piemontese alla polizia locale, Riccardo Molinari e l’Assessore alla sicurezza della Regione Lombardia Simona Bordonali. Molinari ha illustrato una proposta di legge organica sulla libertà religiosa presentata in Parlamento dalla Lega Nord che, se approvata, sottoporrebbe la costruzione di luoghi di culto ai dovuti controlli, per esempio con l’enunciazione delle funzioni in lingua italiana (esclusi ovviamente i passaggi obbligati in arabo) ed alla celebrazione di un referendum da parte del Comune interessato. Bordonali ha manifestato taluni dubbi “fallaciani” intorno alla possibilità di completa integrazione delle comunità islamiche in Italia, stante la diversità dei valori fondanti le due civiltà.
Infine, è intervenuto Costanzo Cuccuru, attualmente candidato a sindaco di Novi per il centro destra. Dopo aver ricordato che la storia fra occidente e oriente musulmano è per lunghi tratti stata caratterizzata dal conflitto, ha concluso che attualmente non ci sono le giuste condizioni e garanzie per l’attuazione del progetto di espansione del centro culturale islamico cittadino, che dunque “non si giustifica”.
Maurizio Priano
24 febbraio 2014