Si deciderà forse lunedì il futuro delle acque utilizzate dalle Terme di Acqui: rimarranno un bene comune o diventeranno una fonte di speculazione per i privati? La decisione spetta a Finpiemonte Partecipate il cui Consiglio di Amministrazione si riunirà il 10 di febbraio e partorirà finalmente un bando attesissimo dall’amministrazione comunale locale e dai cittadini acquesi.
Nei mesi scorsi ci siamo mossi spesso su questo fronte: il Gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà con Vendola aveva chiesto che in commissione regionale fosse audito l’assessore Agostino Ghiglia per comprendere come intendesse procedere nel merito della questione e abbiamo anche presentato un Question Time, oltre che aver incontrato i cittadini sul territorio.
Il nostro auspicio, all’epoca come oggi, è che nel prossimo bando vi sia un’attenzione particolare alla salvaguardia dei livelli occupazionali e allo sviluppo del territorio. Noi non siamo assolutamente d’accordo con alcuna privatizzazione delle acque delle Terme perché crediamo che l’ente in questione debba svolgere un ruolo pubblico.
Il nostro timore è che il vuoto di competenze che avvolge la Regione possa essere sfruttato da qualcuno per andare nella direzione della privatizzazione incontrollata. Questo non deve accadere.
9 febbraio 2014