Un fantasma si aggira per Alessandria. Un fantasma di 77 ettari, fortificato, monumento nazionale e recentemente collocato al primo posto tra i luoghi del cuore nell’ambito del concorso indetto dal FAI. Stiamo ovviamente parlando dellaCittadella, “uno dei più grandiosi monumenti europei nell’ambito della fortificazione permanente del XVIII secolo, uno dei pochi ancora esistenti in Europa” (cit. Wikipedia). La Cittadella è stata negli ultimi 10 anni, da quando cioè la struttura è stata abbandonata dai Militari e retrocessa alla Città di Alessandria, l’autentica croce e delizia di tutte le Amministrazioni: semplicemente troppo importante e troppo imponente per essere ignorata, troppo grande, e dispendiosa, per essere gestita dal solo Comune. Un’impasse da cui il Demanio, a cui spetta la titolarità del bene, ha deciso di uscire promuovendo una procedura di ricerca di investitori privati “in considerazione dell’indisponibilità di risorse da parte delle istituzioni pubbliche e al fine di evitare situazioni di ulteriore degrado derivanti dal non pieno utilizzo del compendio”. La ratio del provvedimento, e del futuro bando, è facilmente intuibile: trovare, in tempi auspicabilmente brevi, soluzioni progettuali e gestionali finanziariamente sostenibili, volte al recupero, alla conservazione ed alla valorizzazione del bene. In questo contesto si inserisce l’iniziativa dell’attuale Amministrazione che, sotto la guida dell’Assessore Ferralasco, ha iniziato, attraverso l’approvazione di un atto d’indirizzo, un percorso di confronto con le realtà del territorio, e il Demanio stesso, al fine di ottenere che il bando prossimo venturo salvaguardi comunque valore storico, culturale ed ambientale del bene, il suo legame con la Città, nonché il ruolo strategico nell’ambito di più estese azioni di valorizzazione del territorio. Insomma, ben venga l’iniziativa privata, ma nessun passo indietro del Pubblico per quanto concerne le responsabilità proprie di quest’ultimo.
A riprova di quanto scritto va segnalato come nell’Atto di indirizzo si sottolinei che qualora dal bando di gara non emergesse nessun soggetto (sia quest’ultimo un’impresa, un consorzio, una rete d’impresa) idoneo ad assumere la gestione della Cittadella, si imporrebbe una piena riassunzione di responsabilità di indirizzo ed impulso da parte dell’Amministrazione Comunale. A tal fine, l’Amministrazione , sottolinea sempre Ferralasco, promuoverà un confronto immediato con i soggetti già costituenti il “Comitato per la Valorizzazione della Cittadella” e con le altre rappresentanze istituzionali del territorio, garantendo il coinvolgimento contestuale di una rappresentanza qualificata delle associazioni storico-culturali e delle istituzioni universitarie.
Aldilà delle singole disposizioni contenute nell’atto d’indirizzo, e che potete trovare qui, vale la pena sottolineare la logica che sottende l’approvazione del medesimo da parte del Consiglio Comunale (un’approvazione preceduta peraltro da un inteso dibattito in Commissione) e che si articola su due pilastri: l’integrazione della Cittadella nel piano di sviluppo urbano della città, in particolare con la riqualificazione del lungo Tanaro (oggetto specifico d’intervento del PISU) e come parte di un “percorso” che connetta la fortezza con i Forti Acqui e Guercio e con il Castello di Marengo, valorizzando così la tradizione e la legacy militare della nostra città; il ruolo della Cittadella come “ fulcro e volano di importanti occasioni di rilancio del territorio” e quindi asset strategico per una promozione turistico-culturale che coinvolga l’intera Provincia. Una vision condivisa al 100% dalla maggioranza e in particolare dal Partito Democratico, che in perfetta coerenza con quanto scritto nel programma di mandato in tema di sussidiarietà, da sempre auspica un rapporto virtuoso con il Privato nell’ambito della gestione di servizi pubblici: un approccio pragmatico, lontano dalle dispute ideologiche “Privato si” “Privato no”, e che mira a salvaguardare una ed una sola cosa: la qualità e l’efficacia del servizio per i cittadini.
In attesa di capire cosa avverrà nei prossimi mesi, il bando del demanio e le varie idee progettuali che emergeranno, appare finalmente chiara la cornice dentro la quale si collocherà la questione Cittadella. Una visione d’insieme che nasce dalla consapevolezza espressa con la consueta chiarezza dall’assessore Ferralasco che “La Cittadella è sì è patrimonio della nostra Città, ma dichiararlo non basta e le risorse oggi disponibili sono del tutto insufficienti a garantirne un futuro sostenibile… Come Città dobbiamo fare un ulteriore grande sforzo di condivisione alla ricerca di strumenti operativi e finanziari per la valorizzazione della Cittadella, che possano costituire integrazione od alternativa credibile all’iniziativa del Demanio…”. Insomma, dopo tante chiacchiere, voli pindarici su possibili utilizzi del sito (ne abbiamo ascoltati dei più fantasiosi in questi anni..), iniziative spot, alcune delle quali anche apprezzabili, è finalmente giunto il momento di rimboccarsi le maniche. Seriamente. Per il bene della Cittadella e di Alessandria.
PD Alessandria
4 febbraio 2014