Egregio Direttore,
apprendo dalle pagine del Suo giornale che il Comune di Tortona, dopo aver avuto la “memoria corta” nel giorno della memoria, si è invece “ricordato” del giorno del ricordo. Voglia perdonare il dispettoso gioco di parole.
Comunque, per celebrare la commemorazione delle vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, in città vi saranno ben tre manifestazioni tematiche.
Premesso che sono confortata da queste iniziative, in quanto penso che ognuno abbia i propri morti da piangere, e che anche da chi non ne avesse sia dovuto lo stesso rispetto a tutte le vittime, mi domando e mi chiedo: ma questa eccezionale celebrazione sarà dovuta ad un particolare zelo da parte del Comune, oppure lo stesso avrà agito su sollecitazione della comunità giuliano-dalmata, sempre molto attiva ed attenta a questa ricorrenza?
Gli orrori sono orrori, che siano stati commessi da dittatori di destra o di sinistra, il sangue delle vittime innocenti scorreva nello stesso modo.
A Tortona abbiamo la fortuna, sì, la fortuna, di avere una comunità vigile ed attenta al proprio passato che è anche il nostro, da quando il Sindaco dei tempi, Mario Silla, “un comunista Sindaco” come egli stesso si definiva, con fermezza impose la propria decisione, anche se presa in contrasto con i compagni di partito, che non volevano ospitare i mille profughi destinati alla caserma “Passalacqua”. E’ consegnata alla storia la frase da Lui pronunciata: «È una bestialità sostenere che sono fascisti! Sono italiani come noi. Dunque non voglio sentire opposizioni!».
Ora, mi domando: se esistessero ancora i comunisti, come sarebbero accolti, oggigiorno, i profughi istriani?
I Sindaci, però, esistono ancora….forse un po’ cambiati, nella fermezza interiore. Del resto anche i comunisti, si sa, non sono più quelli di una volta.
Con questa riflessione, aderisco idealmente alla giornata del Ricordo.
La Tortonese Indignata
6 febbraio 2014